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Je Suis Charlie e anche Dieudonné: un libro che riflette sulla satira e sull’attualità

JeSuisCharlieLaSatiraRifletteSuSeStessaCOPERTINA7 gennaio 2015: nel mondo occidentale e pseudo cristiano gli addobbi natalizi non sono ancora del tutto tornati in soffitta in attesa delle successive festività di fine anno ma il clima di pace e amore viene scosso dallo stand-by forzoso della notizia di un feroce attentato occorso al centro di Parigi alla redazione della rivista satirica Charlie Hebdo.

L’efferatezza dell’attentato colpiscono l’immaginario collettivo e la domenica successiva a Parigi si organizza una marcia laica alla quale partecipano i capi di Stato o i loro rappresentanti di quasi tutte le potenze mondiali.

Da questo episodio sanguinoso che ha lanciato nella “social-società” del XXI secolo lo slogan “Je suis Charlie”, per accomunare ognuno ai “poveri” vignettisti barbaramente assassinati, nasce l’instant book Je Suis Charlie? – La satira riflette su se stessa (ma le viene da ridere), dibattito a più voci sulla satira e sulla sua valenza, al quale hanno preso parte voci di varia appartenenza ma tutte legate al mondo satirico. Uomini e donne lanciati dal cabaret o dalla stampa ma anche cantanti come Vinicio Capossela hanno voluto esprimere la loro opinione sull’avvenimento, ma hanno anche voluto riflettere su cosa sia la satira e sui suoi confini.

Interessante l’opinione dell’ebreo agnostico (sua definizione) Moni Ovadia, che chiarisce l’enigmatica frase di Papa Francesco espressa a caldo a bordo dell’aereo che lo portava in viaggio verso le Filippine: “Se insultano la mia mamma gli do un cazzotto”, frase che condanna gli attentati terroristici ma che al tempo stesso dice che se si supera un certo livello di “presa in giro” si potrebbe generare un fastidio che però si dovrebbe placare in maniera blanda.

C’è chi confuta quel volere essere Charlie a tutti i costi perché annichilisce il proprio modo di pensare e c’è chi ruota intorno all’eterno interrogativo: quando si smette di fare satira per sfociare nella blasfemia o nell’offesa personale? Perché “je suis Charlie” e al contrario “personne est Dieudonné?” (“io sono Charlie” e al contrario “nessuno è Dieudonné”, il comico francese che è stato indagato per aver affermato: “Je sui Charlie Coulibaly”, riferendosi a uno degli attentatori alla sede del settimanale parigino).

Libro non a scadenza per gli interessanti contenuti e per imparare che satira non vuol dire ridere di pancia.

Qui la pagina facebook dell’editore: https://www.facebook.com/sagomaeditore

FRANCESCA BARILE

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