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Oltre il tempo e lo spazio, con i Malmö alla ricerca della formula perfetta della chimica romantica

malmomanifestodellachimicaromanticacoverD’amore e di romanticherie varie son piene le canzoni d’ogni epoca e genere, ma quello che i campani Malmö cercano di fare con il loro disco d’esordio è scrivere un più organizzato Manifesto della chimica romantica, titolo che appunto il quartetto ha deciso di dare al proprio debut album, pubblicato per Manita Dischi. Non semplice romanticismo quindi, non banalizzazione amorosa, ma un’analisi “scientifica” dei meccanismi interni e irrazionali, caratterizzati principalmente dai testi intimi, poetici e delicati che dipingono in parole i più comuni piaceri e tormenti amorosi.

Musicalmente i casertani hanno scelto una formula “chimica” moderna, fatta di “sH2Ogaze” e “dreampO2p” e potenti staffilate post-rock, con il pianoforte che frizza e lazza e spruzza ed evapora nell’atmosfera fumosa e dilatata degli arrangiamenti, sostenendo una voce tenue e morbida come un abbraccio ma che a volte tende a diventare un po’ troppo uguale a se stessa.

I primi minuti del disco, con L’alba di un giorno di festa e La deriva, scorrono piacevolmente, trasportando pian piano in una dimensione parallela in cui i testi poetici scritti e cantati da Daniele Ruotolo aprono la porta a panorami onirici dove sembra d’esser sospesi e comodamente adagiati su soffitti affrescati con colori pastello e sfumature rosse e appassionate, guardando danzare intorno a sé le galassie e ammirando i corpi celesti che si agitano e si infrangono e mutano forma e ricominciano all’infinito.

Con la successiva triade di canzoni, ovvero Il principio di Archimede, Polaroid e A chi è lontano, la forza delle ali immaginarie che avevano condotto a voli mentali inafferrabili viene gradualmente a perdersi sotto una pesante coltre intessuta di stasi, lentezza e quiete e si ha l’impressione di ascoltare una lunga, quasi infinita nenia ipnotica: se la prima parte del viaggio stava avvenendo in una dimensione sì onirica ma comunque orientata nel tempo e nello spazio, con queste tre canzoni la componente temporale sembra annullarsi, sciogliersi come gli orologi di Dalì su di una tela fatta di suoni.

Si riprende coscienza e si torna a solcare i mari della fantasia con il brano Jules Verne, in cui la più che collaudata firma della band trova nuovi e interessanti modi di dichiararsi e scintillare in un’evoluzione, un crescendo tra i più incisivi dell’intero disco, di quelli che in sede live immagini possano travolgere con esplosioni sonore folgoranti.

Non aggiunge né toglie nulla Le regole della resa incondizionata mentre assolutamente imprescindibile è la title-track, interamente strumentale, che conferma l’impressione avuta sin dall’inizio, ovvero che la band ha grandi capacità compositive, un raffinato gusto per gli arrangiamenti e un risoluto talento con gli strumenti tanto da rendere quasi prescindibile il cantato; se si ipotizzasse un futuro interamente strumentale, inoltre, è certo che i Malmö potrebbero farsi apprezzare anche a livello internazionale.

E a proposito di internazionalità, al di là della “ö” del loro moniker, di derivazione nordica (tra l’altro il disco è stato masterizzato da Birgir Jon Birgisson presso l’islandese Sundlaugin Studio) sembra di trovar sfumature dal retrogusto orientale nella chitarra elettrica che prende per mano le strofe di Senza macchie (L’alba di un giorno di festa parte II), penultima traccia del disco, mentre con la canzone conclusiva, I treni e le scie, si sale sul vagone del ritorno verso la realtà, che viaggia sempre e inesorabilmente piano attraverso le nuvole.

Quando si riaprono gli occhi e ci si ritrova alla fine di questo viaggio ipnotico in cui i Malmö hanno trasportato per circa tre quarti d’ora, si può sentire in bocca il sapore di una prelibatezza che forse ha un po’ appesantito lo stomaco e richiede un bel bicchiere d’amaro ghiacciato per esser mandata giù ma che, come un pranzo a casa delle nonne del sud, avrai ancora il piacere di riaffrontare.

Qui il sito della band: https://malmoband.com/

Qui il videoclip de L’alba di un giorno di festa: https://www.youtube.com/watch?v=Xs_tg1H9_rA

DORIANA TOZZI

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