Scritta nell’arco di due anni trascorsi soprattutto tra viaggi lungo il mondo e viaggi interiori dentro se stesso, la raccolta Echi del mio tempo di Mariano Doronzo, pubblicata da Temperino rosso per la collana Tracce di sabbia, è un raffinato connubio che vede il lirismo sposarsi perfettamente con le immagini reali che l’autore prende come spunto per le sue poesie sempre ispirate e spesso in grado di suscitare emozioni forti anche nei lettori meno avvezzi al genere, grazie alla capacità di Doronzo di descrivere con parole semplici concetti profondissimi.
Fare poesia, come dichiara nella sua accurata prefazione Elena Varvello, è riservato a chi sa andare oltre l’umano sguardo ricercando e creando laddove comunemente nulla appare. Fare poesia per Doronzo è infatti evadere dall’oggettivo alla ricerca incessante dell’indeterminato, di quel qualcosa che va oltre i confini fisici per sperimentare i mondi più affascinanti delle emozioni che dal reale possono scaturire; e questo si evince ad esempio in un testo come La Voce del Mare: “Se non mi troverai/ è perché starò inseguendo le mie chimere/ i miei demoni, le mie sirene/ La mia poesia è fatta di tutto questo/ e non posso sfuggirle”.
È affascinante il viaggio nella silloge di Doronzo, esempio di poesia contemporanea originale e fuori dagli schemi, dove le parole combinate ad arte generano un ritmo che è quasi musica e ogni lirica aggiunge un tassello e il presente si innalza e nobilita travolto dall’incanto.
La scheda del libro sul sito della casa editrice: http://www.temperino-rosso-edizioni.com/catalogo-casa-editrice/echi-del-mio-tempo
FRANCESCA BARILE e DORIANA TOZZI