Una lettera misteriosa. Inizia da qui questo thriller psicologico scritto da Mauro Mogliani e intitolato Cerco te. Una lettera misteriosa indirizzata a Piero Nardi, l’ispettore di polizia di Tolentino, un piccolo paese in provincia di Macerata. Una lettera misteriosa che annuncia un gioco perverso e subdolo: Nessuno, l’autore, avrebbe rapito quattro donne, una ogni sette giorni, per poi rilasciarle e farle tornare, a suo dire, risanate. La quinta vittima, invece, questa volta un uomo, non sopravvivrà al sequestro. L’ispettore non dà il giusto peso a questo scritto, ma il gioco di Nessuno ha effettivamente inizio, facendo sprofondare il paese marchigiano in uno stato di panico e angoscia. Le donne vengono rapite e, come dichiarato nella lettera, rilasciate dopo sette giorni di prigionia, in uno stato confusionale, nel quale non ricordano nulla della vita precedente a quella settimana, nemmeno la loro identità. L’ispettore Nardi, aiutato dall’ispettore Gambuti, ha il compito di capire quale sia il filo conduttore che collega tutte le vittime del misterioso sequestratore, per riuscire ad anticipare le sue mosse e quindi fermare questo gioco crudele, impedendo così che porti a compimento il suo macabro fine.
Il lettore, quindi, si trova a essere coinvolto in questa lotta malvagia e angosciante che Nardi deve intraprendere contro l’inquietante e misterioso Nessuno, e viene trascinato nel turbinio di emozioni contrastanti e per la maggior parte negative che attanagliano tutti i personaggi presenti in queste pagine. E viene spinto a interrogarsi su quanto sia complessa, incomprensibile e subdola la mente umana, che, troppo spesso, è spinta a moti di violenza e vendetta per i quali è difficile trovare una spiegazione razionale. L’esempio perfetto di questo è Nessuno, ma le stesse donne, vittime del sequestratore, sono caratterizzate da una mentalità difficile da comprendere, intrappolate in una doppia vita nella quale si rifugiano per sfuggire alla monotonia della loro esistenza. Un’esistenza nella quale non si riconoscono più, nella quale non riescono più a fare a meno di mentire, a loro stesse e a coloro che le circondano, senza avere più la minima idea di ciò che si è e ciò che si vuole. E l’unica cura possibile per questo genere di male di vivere sembra essere quella di dimenticare: dimenticare completamente la propria identità; dimenticare le persone care e la famiglia; dimenticare un passato talmente illogico e doloroso da dover essere necessariamente rimosso; dimenticare una vita in bilico tra due realtà parallele, talvolta inconciliabili tra loro, tanto incompatibili da non poter essere condivise con nessuno, nemmeno con le persone amate. Dimenticare a tal punto da diventare nessuno.
Questo thriller parla quindi di solitudine, di incomprensioni, di vendetta cieca; parla di indecisione, inadeguatezza, frustrazione; parla di relazioni interpersonali fallimentari, come quella dell’ispettore Nardi, sia dal punto di vista professionale che personale. Fallimenti che si traducono in sensazione di impotenza di fronte a una situazione troppo crudele per essere compresa; di fronte a ore che, inesorabili, scorrono senza dare il tempo di ponderare le proprie decisioni; di fronte a bivi, davanti ai quali è impossibile prendersi il tempo, talvolta eterno, per pensare a quale sia la strada giusta da percorrere. Fallimenti che, purtroppo, si specchiano anche nella vita quotidiana, nella quale non si trova l’appoggio di una moglie che non comprende l’assenza così frequente del marito, e che lo accusa di essere poco presente nella propria vita e in quella del figlio.
L’opera di Mogliani dà molti spunti su cui riflettere a chi legge queste parole: fa riflettere su quanto, troppo spesso, le relazioni interpersonali siano malsane; su quanto, sovente, diamo poca importanza alle persone a noi vicine, senza renderle partecipi dei nostri problemi, delle nostre frustrazioni, ma anche, molto più semplicemente, della nostra quotidianità; su quanto la mente umana sia di difficile comprensione e piena di sfaccettature nascoste che, talvolta, nemmeno noi stessi riusciamo a cogliere e decifrare. Il libro, quindi, non si limita solamente a essere un thriller ben scritto e coinvolgente, ma fa di più: diventa una vera e propria analisi della psiche umana, concedendo molti spunti di riflessione a chi questi spunti è in grado di coglierli.
Qui la scheda del libro sul sito della casa editrice: https://www.leoneeditore.it/catalogo/cerco-te/
Il booktrailer del libro:
Questo il sito ufficiale dell’autore: https://www.mauromogliani.it/
ANNALISA GIGLIOLI