Correva l’anno 2006, anno in cui si sarebbe tenuta la semifinale dei mondiali Germania-Italia. Due mistici personaggi dai nomi Luis e Brando quella stessa sera, e a loro insaputa, intraprenderanno un viaggio lungo e travagliato che li condurrà al tanto atteso concerto metal.
Un viaggio che intratterrà il lettore dalla prima all’ultima pagina del racconto trasportandolo in una dimensione paranormale caratterizzata da circostanze e situazioni scomode, imbarazzanti, illusorie e astratte, al tempo stesso spesso inesplorate, fonte di tabù, razionalità e perversione.
Durante il tragitto, tra una chiacchiera e l’altra si accorgeranno presto di aver esaurito una risorsa per loro essenziale quanto sacra: l’erba. È in quel preciso istante che i due decideranno di effettuare una deviazione volta presso la dimora del Toro ove pressappoco si sarebbe tenuta una festa sbalorditiva. Quella che però doveva essere una mera scappata e fuga si trasformerà invece in un percorso introspettivo, vertiginoso e ricco di scenari prevalentemente macabri, al limite dell’horror, pervasi di immagini e persuasioni, di croci e di morti, ove incontreranno altri personaggi libertini, freak e borderline.
Marco Mazzucchelli, laureato in urbanistica e scrittore di altre opere letterarie, insieme a Danilo Oggionni, diplomato perito aziendale e musicista di una band punk-hardcore sono gli autori del testo La notte delle croci e delle morti (edito dalla casa editrice L’Erudita). I due raccontano questo fantomatico viaggio utilizzando un linguaggio classico del genere pulp, crudo, colloquiale, arricchito da inevitabili parolacce e imprecazioni.
Il crimine, la violenza, il sangue, la droga e il sesso occuperanno parte notevole del racconto rendendolo incisivo e diretto tanto da trasmettere un senso di inquietudine e devastazione nei confronti dei coraggiosi che decideranno di addentrarsi nei gironi dell’inferno.
Seppur inquietante e tenebroso, questo libro riesce a catturare l’attenzione e ad intrattenere il lettore inducendolo a leggerlo fino alla fine per scoprire quale sarà la sua conclusione. Questo è dovuto probabilmente al fatto che i due autori sono riusciti a rendere il testo pragmatico, portavoce di situazioni reali e scandalose delle quali spesso non si ha il coraggio di raccontare, un po’ per vergogna, un po’ perché non è consuetudine farlo e un po’ per paura delle conseguenze che potrebbero scaturirne.
“Ma il punto è che le cose che diciamo, che facciamo soprattutto, creano delle conseguenze, no?”
Il link del libro sul sito della casa editrice: https://www.lerudita.it/shop/la-notte-delle-croci-e-delle-morti/
LUCIA ERRA