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Gli “Istanti in bilico” di Nico Sambo, un viaggio tra panorami sfumati e discontinui

nicosamboistantiinbilicocoverIl cantautore e polistrumentista livornese Nico Sambo giunge al sesto album con Istanti in bilico (Cappuccino Records / Inner Animal Recordings), in cui il rapporto tra i diversi strumenti e la voce crea una serie di immagini dai confini irregolari e cangianti, in grado di sfumare l’una nell’altra dando alla fine l’impressione di aver vissuto un viaggio nelle emozioni e nella mente dell’autore. Insieme ad Antonio Bardi, Valerio Fantozzi, Federico Melosi e il prezioso contributo di Daniele Catalucci (in Marianne e nella stessa title-track), Sambo ci trasporta in un universo sonoro originale, che inizia a definirsi già con Antiquario, la traccia di apertura.

Con Foto mosse le sfumature musicali virano verso tonalità più allegre mentre l’intensità del testo si fa più profonda. Ancora più narrativa, ossia dallo storytelling più complesso ed enfatizzato dagli arrangiamenti, è la successiva Sott’acqua, seguita da Le tue ombre, scritta in collaborazione con Bardi, in cui la chitarra elettrica sembra trasportarci in zone d’ombra indefinite. Qualche promessa è, invece, una canzone il cui testo ci fa riflettere su promesse tradite e aspettative paragonate a grappoli d’uva succosi e dolci ma talvolta polverosi. Decisamente un testo da riascoltare più volte per riuscire a coglierne appieno la complessità. Successivamente troviamo la già citata Marianne, brano strumentale in cui troviamo i sintetizzatori di Daniele Catalucci a rendersi effettivi protagonisti del racconto sonoro. Catalucci e i suoi synth ritornano anche in Istanti in bilico, impegnati in un coinvolgente dialogo con gli altri strumenti, vero punto focale della composizione nonostante in questo caso vi sia anche il cantato.

Nell’ottica di rendere veramente impressionista l’istantanea dai tratti irregolari rappresentata da quest’album, sono infatti le tessiture strumentali a governare la scena, così come accade ancora una volta con Noi, altro brano interamente strumentale, che riesce a dimostrare nel migliore dei modi capacità dell’artista di produrre melodie trascinanti e arrangiamenti inconsueti. Successivamente troviamo la “liquida” Animazioni, brano nel quale in particolar modo la chitarra evoca luoghi e presenze immaginifiche. Il brano che chiude il disco è Spostami i capelli, anch’esso scritto insieme a Bardi, in cui troviamo un crescendo di intensità che esplode in un finale sporco ed elettrico.

Se lo scopo di Nico Sambo era quello di rendere tangibili gli “instanti in bilico” del titolo, possiamo confermare che ci è riuscito, tanto è vero che alla fine dell’ascolto restano addosso una serie di immagini differenti e decisamente “instabili”, inafferrabili eppur concrete. Ascoltare per credere.

Qui il link per ascoltare il disco:

 

GIULIA RUSSO

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