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Storie di bambini che si ribellano alle meschinità degli adulti ne “Il magico videogame” di Paul Snack

paulsnackilmagicovideogamecopertinaCosa accade quando uno scrittore punk (o un punk scrittore?) incontra nel bel mezzo del cammin di vita sua, l’opera di Roald Dahl (lo scrittore inglese, 1916-1990, noto ai più per il suo La Fabbrica Di Cioccolato)? Può capitare che questi cambi nome e che si metta a scrivere storie per bambini. Non dico che questo succeda sempre, però, a Paolo Merenda è capitato. Adottato il più esotico nom de plume di Paul Snack, l’autore, che in passato ci aveva già sorpresi piacevolmente con Qualcosa Cambia – Racconti Punk e Frutta Fresca Per Verdure Marce (senza dimenticare l’utilissimo Il Musicista Underground – Prontuario), torna a sollazzarci con un opuscoletto di meno di cento pagine, in cui ci racconta il mondo visto da due bambini alle prese con le meschinità degli adulti.

La storia è lineare e con lieto fine, ed è ambientata in una scuola, una qualunque, in cui due bambini, anche loro qualunque, si ritrovano al cospetto di una disumanità varia, pittoresca e carogna. Gli adulti, una sorta di draghi cattivi con tanto di fumo (di sigaretta) che esce dalla bocca, sono dei fannulloni senza fantasia, presi più dai propri interessi che da quelli della collettività.

Maestre arpie, direttori con la testa fra le nuvole, bidelli scansafatiche, cuoche non proprio uscite da master chef, in tutti i modi rendono la vita difficile agli alunni. Tra questi due in particolari, Spillo e Chicca, che forse dentro di sé posseggono in nuce quell’animo punk che li porterà alla ribellione e alla distruzione dell’impero della paura messo su dai quei loschi figuri. Dimostrando altruismo e senso della responsabilità, Spillo e Chicca arriveranno a sacrificare il proprio “tesoro” pur di far trionfare il bene.

Quel cerchietto giallo contenente 8+ posto sulla copertina va inteso, quindi, in senso ampio: Il Magico Videogame (edito da Il Foglio) può infatti essere letto piacevolmente da un adulto quanto da un bambino, probabilmente con chiavi di lettura diverse e sempre interessanti.

Il comodo formato tascabile lo rende ancora più accattivante per i più piccoli, che potranno sollazzarsi anche con i disegni della brava Claudia Giuliani sparsi qua e là tra le pagine.

Chi ha detto che le merendine fanno male?

GIUSEPPE F. CASSATELLA

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