Vincenzo Romano, in arte rOMA, con Puff giunge al suo terzo lavoro su lunga distanza, dopo aver esordito nel 2017 con Solo posti in piedi in paradiso (Seahorse Recording) cui nel 2021 ha fatto seguito 1982 (Overdub Recordings). Questo nuovo disco, pubblicato per Disordine Dischi, non è un album da fagocitare, pur se scorre veloce nel tempo di una mezz’ora, poiché è pregno di contenuti, poetico e legatissimo alla sua terra, a quel meridione che rOMA ama fino al punto di scegliere di radicarvi la sua musica.
rOMA è un cantautore di spessore che scrive musica da tantissimi anni e si sente. Ogni singola traccia dell’album ha una struttura poetico-musicale ben definita, studiata nei minimi dettagli. La nebbia, brano d’apertura, simbolo del vero senso del cantautorato italiano, che non cerca la notorietà, bensì preferisce la concretezza della periferia. I giorni normali racconta la volontà di cercare la verità e la genuinità dei rapporti umani. Meridionale riporta alle origini, alla continua ricerca di verità e semplicità in un mondo, mai del tutto limpido. rOMA nelle sue canzoni lascia limpidamente trasparire la volontà di raccontare la vita quotidiana nella sua lotta esistenziale, tra desiderio, sogno e realtà. In Settembre non ci deluderà prosegue la direzione di raccontare la quotidianità italiana, sospinta tra la ricerca di realtà e la mera illusione, perché in fondo “la vita ti tiene per le palle e ti dice deficiente”. Formiche d’estate è un brano capace di mettere di fronte al grande enigma tra la ricerca di sicurezza e la necessità di camminare, ricercare e cambiare. Tutti i sogni che vuoi parla di desideri da proteggere, speranze che troppo spesso si infrangono davanti a questa realtà gretta, competitiva. Puff, il brano che dà il titolo all’album, diviene una traccia conclusiva di questo splendido album, un semplice viaggio andata e ritorno nell’anima, da cui nessuno può scappare, seguito solo dalla registrazione live di Stelle scure, una poesia in musica, sipario perfetto per un album speciale.
rOMA con Puff ci regala un’opera unica, che si lascia ascoltare nel suo magnetico fascino, come un classico, da ascoltare e riascoltare. Vincenzo Romano dimostra ancora una volta di essere un profondo conoscitore dell’anima e soprattutto di riuscire a tramutare la tragicità dell’esistenza in musica.
Ascoltatelo qui:
GRETA COCCONCELLI