Non bisogna uscire dai confini nazionali per sentire un buon album di musica elettronica, basta cercare nella nostra Friuli Venezia Giulia, che ha dato i natali, nel 2012, ai The Academy, meglio noti come TACDMY. Il progetto ambizioso del gruppo è quello di catturare, nei propri lavori, le diverse sfaccettature della musica contemporanea toccando generi come la french touch, la new wave e l’elettro pop.
Il nuovo album, Drunk Yoga Velvet Club, è giocato sulle sinestesie e i contrasti. Il titolo suggerisce già l’impianto sonoro su cui si reggerà il disco: troviamo musicalità ambient (tipiche della spiritualità yoga) mixate con l’alternative dance o il big beat (ottima colonna sonora per momenti di obnubilamento alcolico) e con il trip hop o l’IDM (che suonano morbide, invece, come il velluto).
Il risultato di questo delicato equilibrio ritmico sono sei tracce davvero ben fatte. Non hanno nulla da invidiare a quelle di gruppi internazionali più blasonati come i Chemical Brothers o gli M83.
L’apertura dell’album è delegata a Blavatsky che, a detta del gruppo, “è un fiume di magma sonoro” in cui alcuni accordi si ripetono in maniera quasi ossessiva senza risultare, però, mai tediosi. La prima traccia si collega direttamente all’ultima e crea una sorta di fil rouge che mantiene unito l’intero disco.
Il lavoro è breve ma tanto basta per renderlo completo e assolutamente fruibile ad un pubblico che non sia di soli appassionati. Noi l’abbiamo già inserito nei nostri walkman e lo stiamo risentendo a loop: vi consigliamo vivamente di fare lo stesso.
Sito ufficiale: http://www.tacdmy.com
Videoclip di Somebody Sometimes: https://www.youtube.com/watch?v=SNZZZIqQLiY
ALBACHIARA RE