Un’autobiografia un po’ atipica, che mescola realtà e fantasia, raccontando non solo della genesi di una band che ha ormai superato i 25 anni di carriera, segnando la storia della musica indipendente italiana, fino al grande successo ottenuto con la partecipazione a Sanremo nel 2019, ma che al tempo stesso ci racconta delle esperienze di vita dei suoi protagonisti e di un pezzo di storia del nostro Paese.
Durante la lettura del libro, infatti, si ha spesso l’impressione di essere quasi di fronte ad uno di quei film che mostrano sullo schermo il percorso di formazione dei propri protagonisti (in questo caso Appino, Ufo e Karim), con sullo sfondo anche i grandi eventi della società e della storia che vanno ad intersecarsi a quelli personali e familiari. Qui partiamo negli anni ’90 con la frequentazione dei centri sociali e con l’ascesa della cultura televisiva e non di Berlusconi, per poi arrivare al G8 di Genova e al fatidico 11 Settembre. Con in mezzo tanti incontri, tante esperienze, tanti progetti e tante difficoltà da superare, come in ogni buona storia di formazione che si rispetti, appunto.
Eventi che in qualche modo corrono paralleli con la nascita della band, dai primi concerti al successo vero e proprio fino ad arrivare al 2009, dove il racconto si interrompe, con l’uscita dell’album Andate Tutti Affanculo, che dà il titolo anche al libro, opera che non mancherà di appassionare notevolmente i fan della band, ma che riporterà anche tutti gli altri lettori in un’epoca a loro sicuramente cara, in maniera molto vivida ed emozionante.
Un’epoca in cui si mescolano pennellate di musica, di cultura, di società, di vita di provincia, di amicizia: le stesse, insomma, che poi si respirano anche nei testi delle canzoni del gruppo all’interno dei quali gli appartenenti a una determinata generazione, ma non solo, si rispecchiano rivivendo lo stesso spirito ribelle, la stessa voglia di rivalsa, le stesse paure e gli stessi sogni.
ALESSANDRA CAVISI