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Una fusione di generi, contaminazioni e testi taglienti in “Diodenaro” degli Ultima Haine

ultimahainediodenarocoverNapoli è una città sempre più vivace a livello artistico e culturale e gli Ultima Haine, che provengono della periferia della città partenopea, precisamente dal quartiere Quarto, ne sono decisamente una dimostrazione, riuscendo a trasmettere messaggi importanti attraverso una musica ricca di contaminazioni. Superando il neomelodico, infatti, gli Ultima Haine nel loro album Diodenaro strizzano l’occhio al pop e all’urban, oltre al rap e ai suoi derivati, mescolando infine generi come crossover/rapcore e nu-metal.

Impero è il brano che apre il disco. Qui troviamo l’energia del rock e liriche potenti di matrice rap. Non cambia la musica, anzi è un crescendo, con il secondo brano, Santamaria, chiaro riferimento di una vita vissuta ai margini della città. Questo brano è stato singolo di lancio dell’album ed è accompagnato anche da un bel videoclip, fatto da rimandi al cinema di Mathieu Kassovitz (regista omaggiato già nel nome del gruppo, che si ispira proprio a uno dei suoi film, La HaineL’odio). Le difficoltà, l’alienazione, l’abbandono, il degrado ma anche la voglia di riscatto e l’attaccamento al proprio territorio sono temi ricorrenti in Santamaria, nel quale tra l’altro è netta la distanza del gruppo dalla classica narrazione di Napoli, schiacciata ormai tra i due stereotipi: quello della Napoli del sole e del mare e quello di Gomorra, ormai diventata set per i videoclip di YouTube di artisti che della città non sanno niente. Proseguendo nell’ascolto, il grunge serve poi agli Utima Haine per urlare la rabbia che, come il Fuoco nell’omonimo brano, brucia dentro contro ogni sistema. La rabbia passa e un velo di malinconia attraversa la title track. “Troppo cuore, poca mente” contrastano in una società dove è il denaro che conta. Si arriva poi a Ribelli, con un primo grande featuring, quello con O’Zulù dei 99 Posse, che interviene con una intro vocale ad annunciare questa traccia che, cantando di guerriglie, rivoluzioni e lotte, è un inno alla resistenza. Un altro featuring lo troveremo poi alla fine di questo LP, con Pierpaolo Capovilla (fondatore degli One Dimensional Man e de Il Teatro degli Orrori) che interviene in Eldorado.

Gli Ultima Haine vanno oltre rap, rock, crossover, trap, hip hop, metal, grunge e qualsiasi genere puntando tutto sul messaggio, che deve essere fondamentale e chiaro. La musica per Alessandro Cesi, Antonio Originale, Mattia Orlando, Adriano Bombasaro, componenti del gruppo, è quindi uno strumento incredibile per arrivare alle persone, rappresentando la voce di tutti gli emarginati e gli oppressi.

Una chicca interessante sulla distribuzione di questo album: se vi trovate per caso a Napoli sappiate che la città è tappezzata dal QR code con la copertina di Diodenaro, tramite il quale potrete ascoltare l’intero lavoro.

Noi intanto ve lo lasciamo qui:

 

 

TALIA MOTTOLA

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