Terza uscita per il terzetto pisano dei Venus In Furs, dopo il buon esordio del 2011 (Siamo Pur Sempre Animali) e da un ep di conferma un paio di anni dopo (BRA! – Braccia Rubate all’Agricoltura), e dai quali questo Carnival non si discosta molto a livello sonoro, pur presentando numerosi passi avanti in termini di qualità e forza della proposta.
Undici tracce per poco meno di quaranta minuti in cui i Venus In Furs danno prova di saper colpire pancia e cervello a botte di blues’n’roll ad alto tasso di sporcizia, liriche affilate e tocchi melodici che non ti aspetti, nonché qualche ballata ben fatta come bonus.
Sarebbero facili e immediati i riferimenti agli Zen Circus, ingombranti compaesani del gruppo, specie nei momenti meno tirati e più in generale nei tratti urticanti e cinici dei testi; facili, immediati, ma sostanzialmente ingiusti, visto che i nostri dimostrano personalità da vendere, tirandosi preventivamente fuori con nonchalance dai rischi di un’eccessiva influenza e creando una propria personale cifra stilistica.
Power-pop a stelle e strisce, blues distorto à la White Stripes, esuberanze punk’n’roll (Anita Così Non Vale o le crisi di un probabile cervello in fuga di Battle), qualche momento acido, tocchi sguaiati che ricordano la geniale cazzonaggine della Jon Spencer Blues Explosion dei bei tempi andati (la parte iniziale di Vieri), qualche schitarrata ledzeppeliniana qui e lì, e un songwriting che sa costruire il tutto con la giusta tensione e la giusta verve ruspante (Dammi Tempo o la para-epopea autostradale di Ogni Maledetta Domenica); aggiungeteci un paio di ballate più agro che dolci (Semplifica e Giulio) e una caotica cover di Prisincolinensinainciusol e il gioco è fatto.
Un’ottima prova che portata dal vivo promette pestaggi a non finire e che prospetta un futuro interessante per il terzetto.
La pagina facebook: http://www.facebook.com/venusinfursitaly
Il video di Semplifica: https://www.youtube.com/watch?v=7c6TwQIaEfY
FRANCESCO CAPUTO