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Il malessere della società racchiuso nel rock graffiante degli Zagreb

zagrebterrabruciatacoverIl nuovo disco degli Zagreb, Terra bruciata (uscito per Dischi Soviet) è un acido e graffiante racconto dei malesseri e dei dolori che risiedono nella società e all’interno dei singoli individui soprattutto per quanto riguarda gli ultimi anni costellati da guerre e violenza dilagante. Il disco celebra anche il decimo anno di vita della band padovano-trevigiana che, come nei precedenti lavori, pone grande attenzione sulla cura dei testi, veri protagonisti grazie alle parole che riescono a rappresentare alla perfezione il nostro tempo e i suoi aspetti più negativi.

Alessandro Meneghello, Luca Zilio, Giulio Beniero, Ermanno De Luchi ed Alessandro Novello questa volta colgono però sfumature nuove dalla quotidianità, già dal primo singolo, Satelliti, che riflette su uno dei temi più controversi e caratteristici degli ultimi anni, ossia le relazioni e i rapporti violenti e malati, come testimoniamo i versi: “Se pensi che io sia un mostro, perché stai con me”; proseguendo con Stai attento, che con i suoi bei cambi di ritmo cerca di “mettere in guardia” coloro che, all’interno della società, non si schierano o che si fanno trascinare facilmente dalle opinioni e dalle idee della massa: “stai attento che là fuori c’è sicuramente qualcosa di sbagliato, non ti far coinvolgere […]”.

Si prosegue con Vorrei vedere voi, uno dei brani più intensi e arrabbiati di questo LP: “Vorrei vedere voi, vorrei vedere voi, al di là del fiume” per giungere poi a Magnifica, con la presenza del rapper Silik, di cui conquista già l’incipit scandito dalla batteria che sfocia in uno dei migliori riff di chitarra di tutto il disco. Il lavoro si chiude infine con Non dimenticare, in cui si ritorna a riflettere sul rapporto tra due persone che si sono fatte del male urlandosi contro fino a perdere la voce.

In conclusione, Terra bruciata è un ottimo album ben festeggiare degnamente i dieci anni dalla formazione della band, confezionato con cura e in grado di raccontare con il potente ausilio del rock il malessere di una società sempre più alla deriva.

Qui il videoclip di Satelliti:

GIULIA RUSSO

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