L’Apulia Metal Fest è ormai un appuntamento cardine della scena metal underground pugliese, nonostante la relativa giovinezza di tale rassegna, giunta alla sua quarta edizione.
La suggestiva cornice del Demodé Live Club di Modugno (BA) è una costante di questo festival che nelle sue edizioni pregresse ha dato spazio a gruppi di punta del panorama nazionale ed internazionale, quali Death SS (2014) e Avulsed (2015), nonché di alcune delle migliori band nostrane.
L’edizione di quest’anno, come sempre organizzata dalla RocKcult Agency di Antonello Maggi (qui intervistato) con l’ormai consolidata collaborazione dell’associazione A Desert Odyssey, non è stata certamente da meno rispetto alle precedenti edizioni, permettendo al pubblico pugliese (presente in gran numero per l’occasione) di godere dell’esibizione di un gruppo storico della scena italiana: i capitolini Novembre.
La band capitanata dal frontman Carmelo Orlando, dopo un lungo silenzio, durato nove anni da The Blue e con una formazione lievemente rimaneggiata da allora, ha presentato l’ultima fatica discografica URSA (Peaceville Records) con un tour che tra le sue tappe annovera proprio l’Apulia Metal Fest.
Assieme ai Novembre, sul palco del Demodé si avvicendano altri due gruppi ormai sinonimo di garanzia delle sonorità stoner/doom, quali i romani Doomraiser e i pescaresi Zippo e tre delle migliori live band in terra pugliese, i bitontini Vinterblot, i molfettesi Ginkgo Dawn Shock e i leccesi IZO.
Apprendiamo però, poche ore prima dell’inizio del concerto, che i co-headliner Doomraiser non saranno presenti a causa di problemi personali di uno dei componenti; alla delusione iniziale si sostituisce il grande piacere nell’apprendere che la mancata esibizione della band romana viene adeguatamente compensata dall’ingresso nella line-up dei granitici Teverts da Benevento.
Dopo l’apertura dei cancelli, la manifestazione inizia verso le 20,00 e ad aprire le danze sono gli IZO, i quali presentano il loro mix di sludge/doom e post metal del loro omonimo primo album (uscito per Acid Cosmonaut Rec.). La location non è ancora gremita ma la band salentina si dimostra una piacevole scoperta con un sound a dir poco distruttivo; i pezzi, per lo più strumentali, sono ipnotici e rispecchiano perfettamente l’influenza di gruppi di punta dello sludge, pur mantenendo una loro precisa identità.
Arriva poi il turno dei Ginkgo Dawn Shock, band post progressive rock che, come ricorda il nome, assembla atmosfere tipiche del post rock/metal ed esecuzioni ad alto tasso tecnico, al limite del math rock. Si tratta di una formazione giovane ed estremamente talentuosa che presenta un set con pezzi del loro quotatissimo album d’esordio Heed (pubblicato da Cold Flames) e un pezzo nuovo di pregevole fattura che conferma l’abilità compositiva e la maturità del quartetto molfettese.
La location inizia a riempirsi considerevolmente; nel frattempo salgono sul palco i Vinterblot con il loro pagan death metal.
Il set è composto perlopiù da brani tratti dalla loro ultima fatica discografica Realms Of The Untold (Nemeton Rec.). Si è trattato probabilmente del gruppo con ritmiche più “veloci” e la band bitontina si è dimostrata una garanzia della scena metal pugliese e non. Non è mancata però l’occasione di agganciarsi al mood più “lisergico” della serata, con l’esecuzione di una cover dei Candlemass, storico gruppo doom metal.
Dopo le performance dei gruppi locali, salgono sul palco i Teverts da Benevento. Il trio campano che, come anticipato, sostituisce all’ultimo momento i Doomraiser, porta sul palco del Demodé il proprio set stoner rock con echi sabbathiani contenente pezzi facenti parte del loro ultimo album Towards The Red Skies (uscito con Karma Conspiracy Records).
La band ha avuto modo di suonare di recente in Puglia e la loro chiamata “last minute” ha registrato entusiasmo tra i presenti che si sono fatti travolgere dal muro sonoro che contraddistingue le loro esibizioni.
È giunto poi il momento degli Zippo, altra vecchia conoscenza del pubblico pugliese. La band viene da Pescara ed è oramai un gruppo di punta della scena heavy rock/stoner nazionale; questo è il loro primo concerto in Puglia dopo l’uscita del quarto album After Us (Apocalyptic Witchcraft Recordings).
Le loro esibizioni hanno sempre lasciato di stucco gli ascoltatori per la violenza sonora e non mancano di fare altrettanto durante questo concerto, nel quale vi è appunto il valore aggiunto dato dai pezzi del nuovo album come la granitica Low Song.
Giunge infine l’attesa performance dei Novembre, che aprono le danze con Australis, opener del nuovo album. La nuova formazione ha visto l’entrata nel gruppo di due membri dei Silvered, gruppo cardine della scena metal salentina, ossia i due fratelli Carlo e Giuseppe Ferilli, rispettivamente batterista e chitarrista.
I due ragazzi hanno dunque “giocato in casa” e portato una ventata di entusiasmo che si è chiaramente riversata in un’esibizione molto intensa del combo romano (e dunque un po’ pugliese).
Tornando al concerto, la scaletta è maggiormente composta da pezzi di URSA ma non sono mancate canzoni simbolo di questa band, che hanno chiaramente suscitato entusiasmo tra i presenti, come Aquamarine e Triste italiana.
Inoltre, brani del nuovo album come Umana e Annoluce meritano una nota positiva per quello che è stato l’impatto sul pubblico più affezionato, candidandosi ad essere i pezzi di punta di questo nuovo e atteso lavoro, accolto benissimo anche dalla critica.
Che dire insomma: ancora una volta l’Apulia Metal Fest ha saputo offrire grande musica e passione a tutti i seguaci della scena, dunque cresce già da ora l’attesa per la prossima edizione…
FRANCESCO YACOPO BIZZOCA