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La sicurezza in rete che non si può ignorare

mascherahackerLa nostra rubrica delle pubbliche utilità che tutti dovrebbero conoscere (e non dovrebbero ignorare) torna oggi con un argomento fondamentale in un’epoca come la nostra in cui ogni passo che facciamo presuppone un contatto con il web. Ormai internet è ovunque e tutti abbiamo almeno una vaga idea dell’importanza della sicurezza per muoverci in rete. Ma siamo sinceri: quanti di noi hanno ignorato almeno una volta quell’avviso di aggiornamento sul telefono o usato la stessa password per molteplici profili? Nonostante internet sia diventato il nostro pane quotidiano, spesso ci dimentichiamo quanto sia facile per gli hacker approfittare delle nostre disattenzioni. E non serve essere esperti di informatica per proteggersi, bastano alcune abitudini semplici e intelligenti, che qui proviamo a delineare in maniera chiara e semplice, a beneficio di tutti i nostri lettori, qualunque sia la loro preparazione informatica.

La prima linea di difesa: password che non si indovinano

Scegliere la password non è semplice perché la scelta non può essere la più banale. Usare il nome del cane seguito dall’anno di nascita non è esattamente un capolavoro di sicurezza. Una buona password dovrebbe avere almeno dodici caratteri con un po’ di tutto: maiuscole, minuscole, numeri e quei simboli che non usiamo mai. Il problema? Ricordarle tutte. Ecco perché i gestori di password stanno diventando così popolari – memorizzano tutto loro, serve ricordare solo una master password (ma anche in questo caso fate attenzione che la master password non sia troppo scontata o in un colpo solo potranno accedere a tutte le vostre password!).

Un altro consiglio utile è quello di attivare l’autenticazione a due fattori. Sì, quel sistema che manda un codice sul telefono quando si accede. Un po’ scocciante? Forse. Ma basta pensare a quanto sarebbe più scocciante scoprire che qualcuno stia facendo shopping online con la vostra carta di credito.

Quegli aggiornamenti che continuiamo a rimandare

“Aggiorna ora” o “Ricordamelo domani”: quante volte si sceglie la seconda opzione? Gli aggiornamenti sembrano sempre arrivare nei momenti meno opportuni, ma sono cruciali. Quelli che sembrano semplici miglioramenti estetici spesso contengono patch di sicurezza fondamentali. È come cambiare la serratura di casa quando si scopre che qualcuno ha iniziato a produrre copie della propria chiave.

Link sospetti: quando è meglio non cliccare

Il phishing è diventato un’arte raffinata. Non è più l’email del “principe nigeriano” che vuole condividere la sua fortuna con chiunque. Oggi arrivano false comunicazioni dalla banca, da Amazon o da Netflix che sembrano incredibilmente reali. Il trucco? Prima di cliccare, si può passare il mouse sopra il link senza premere e guardare l’indirizzo che appare. Se invece di “amazon.com” si legge qualcosa come “amazon-secure-account.xyz” 0 roba strana che non corrisponde al sito ufficiale, fate un favore al vostro conto in banca e lasciate perdere.

Come orientarsi tra mille fonti: di chi fidarsi?

Internet è un oceano di informazioni, ma non tutte galleggiano per la loro qualità. Prendiamo il mondo delle scommesse online: i comparatori seri si riconoscono perché offrono analisi dettagliate sui bonus scommesse, confrontano le quote con criterio e aggiornano costantemente le loro valutazioni. Non si limitano a spingere il sito che paga di più per essere pubblicizzato. Lo stesso vale quando si cercano recensioni tecnologiche. Un sito che ha testato fisicamente uno smartphone offre un valore ben diverso rispetto a chi copia la scheda tecnica dal sito del produttore e la infarcisce di aggettivi entusiastici. Inoltre, è sicuramente utile cercare sempre più fonti e controllare quando sono state pubblicate le recensioni, visto che la tecnologia invecchia in fretta.

Sicurezza digitale: questione di famiglia

Se si hanno dei figli, è importante parlare con loro di internet. Non bisogna limitarsi ad installare un filtro parentale pensando di aver risolto il problema. La vera protezione è la consapevolezza, per cui trascorrete del tempo online insieme a loro, stabilite delle regole condivise e, soprattutto, create un ambiente dove si possa raccontare in tranquillità se qualcosa li mette a disagio sul web, in modo tale che, quando vi accederanno da soli, sapranno di potervi confidare eventuali “stranezze” potenzialmente pericolose.

La sicurezza online non è rocket science. Si tratta più che altro di piccole abitudini quotidiane che, una volta acquisite, diventano automatiche come chiudere la porta di casa quando usciamo. Perché alla fine internet è un po’ come una grande città: piena di opportunità incredibili, ma con qualche vicolo dove è meglio non avventurarsi da soli o impreparati.

SIMONE LAROVERE

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