1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.
Siamo i BaseMents, siamo quattro ragazzi della provincia di Rimini e siamo cresciuti a spiagge e sala prove. La nostra musica è per chi ha voglia di rimanere a casa, ma è stanco delle solite cose, per chi non rinnega la propria cultura e le proprie origini ma ha voglia di qualcosa di nuovo; se ti piace la musica “inglese” ma hai voglia di sentir cantare nella tua lingua ascolta i BaseMents.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?
Non ne siamo ancora sicuri, questa è la sfida che ovviamente ci siamo dati e che speriamo di vincere; quel che è certo è che vale il “viceversa”.
3.Se voi foste una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al vostro sound?
Sicuramente, senza tornare troppo indietro nel tempo, l’Inghilterra degli Oasis e dei Radiohead per gli anni ’90, Arctic Monkeys e Biffy Clyro per i più recenti anni zero, New York per l’indie rock degli Strokes, la California degli Incubus, e così via.
4.Il brano del vostro repertorio che preferite e perché questa scelta.
Direi proprio che il nostro ultimo singolo è il più sentito e “sofferto” dal punto di vista contenutistico, La Fine Di Niente: https://www.youtube.com/watch?v=TKTI-bLDlxs, per me (Andrea) è una sorta di monito e punto di riferimento al contempo da seguire anche nella vita di tutti i giorni, il continuo susseguirsi di nuove mete e la voglia di farcela sempre.
5.Il disco che vi ha cambiato la vita.
Andrea: Whatever People Say I Am That’s What I’m Not degli Arctic Monkeys. La prima volta che lo ascoltai mi resi subito conto della potenza di quel disco; quattro ventenni mi avevano fatto saltare per aria con tredici (?) tracce una più bomba dell’altra… Nel giro di un paio di giorni lo feci ascoltare a tutti i miei amici/conoscenti/familiari, era qualcosa da condividere immediatamente, rischiavo l’esplosione!
Marco: S.C.I.E.N.C.E. degli Incubus è indiscutibilmente il disco che mi ha dato di più dal punto di vista della conoscenza del mio strumento e che mi ha fatto rivalutare in toto il concetto di “suonare il basso”.
6.Il vostro live più bello e quello invece peggio organizzato.
Estate 2013: avevamo una data in un pub hard rock\metal di Rimini (cosa ci facciamo qui?), cachet convenzionale di 50 euro e una birra a testa in “omaggio”.
Manolo con febbre a 39 e Marco al lavoro in un bar a 5 km dal locale del live; ancora non avevamo capito se avremmo potuto suonarci o meno fino a due ore prima dell’eventuale concerto, dato che Manolo era a casa a rantolarsi nel letto e Marco non aveva ancora il permesso di uscire dal lavoro. Però volevamo suonare a tutti i costi, e così ci venne in mente di andare a cenare al locale dove lavorava il nostro caro bassista per convincere il titolare a concedergli il permesso: “ti promettiamo che non succederà più, lascialo venire” e le risposte erano soltanto perentoriamente negative.
Quando ormai sembrava tutto finito, decidemmo a malincuore di suonare ugualmente in formazione a tre, con Andrea unica chitarra e voce e Manolo al basso. Intanto si faceva sempre più tardi e i gestori del pub spingevano per incominciare il live (non che gliene importasse qualcosa, ma era d’obbligo concludere entro mezzanotte, tipo Cenerentola).
Ok, era fatta; stavamo incominciando a suonare davanti a qualche amico e una decina di metallari senza la minima voglia di ascoltarci, in questa improvvisata, troppo improvvisata, formazione. Partono le tastiere della prima cover decretata come canzone di apertura del nostro live, quando all’improvviso entra Marco nel locale (non si sa come ma aveva convinto il titolare a lasciarlo andare), correndo e strappando il basso dalle mani di Manolo; da lì, divenne sicuramente il più bello e peggio organizzato concerto da quando siamo insieme.
7.Il locale di musica dal vivo secondo voi ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove avete suonato o ascoltato concerti di altri.
Un locale da live aperto da poco in cui abbiamo suonato e che merita sicuramente più attenzione è Questoilpostoclub di Cattolica, che ha ospitato artisti quali Management Del Dolore Post Operatorio e Cristiano Godano…
Per contro, non abbiamo ancora un’esperienza tale da poter esprimere un parere circa locali troppo sopravvalutati. Possiamo solo dire che da una serata al Barge Pub di Rimini, in cui sono passati negli anni tantissimi artisti più o meno noti, ci saremmo aspettati qualcosa di più, ma nulla di talmente “grave” da non tornarci.
8.Le tre migliori band emergenti della vostra regione.
Sicuramente primi fra tutti, i Barely Awake (Pesaro), math rock/sperimentale che apprezziamo tantissimo, (tra l‘altro sta per uscire il loro primo disco): https://www.youtube.com/watch?v=ANdG4EmxrBw.
Poi direi Natural Redemption, band elettrorock riccionese che ha appena rilasciato il singolo Spellbound: https://www.youtube.com/watch?v=tkKJ0fvabEk.
Ed i nostri amici punk\stuff Lastime, di Rimini.
9.Come seguirvi, contattarvi, scambiare pareri con voi.
Quando volete sui social e ai nostri concerti: il 20 marzo al Diehard di Codigoro, il 21 Marzo al Patchanka di Ferrara e il 27 al Tatanka di Granarola (PU).
FB page: https://www.facebook.com/BaseMentsOfficial?ref=bookmarks
YT canale: https://www.youtube.com/channel/UCPyKopqMXgIeT5TUsFCBV4A.
10.La decima domanda, che mancava: “Fatevi una domanda e datevi una risposta”.
D: Se voi foste un cartone animato quale cartone sareste?
R: Scarafaggiscarascara.
DORIANA TOZZI