1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.
Bosco nasce nella primavera del 2014 e cresce nella periferia di Roma, di cui conosce pregi, difetti e contraddizioni, rivolgendole il suo sguardo malinconico, ironico, ma mai rassegnato. Bosco lavora duro, in ufficio, ma da settembre 2014 a marzo 2015 la musica inizia ad occupare più spazio nella sua vita, e sotto la produzione artistica di Frankie Bellani dello Studio 24 Gradi si mette a registrare il primo album, per poi andare in trasferta a Bologna presso l’Alpha Dept e rifinire il tutto sotto la supervisione di Andrea Suriani.
A Bosco piacciono l’elettronica, il rock, gli anni ’90 e ‘00, il cantautorato, la musica suonata con passione con gli strumenti elettrici o acustici: il tutto con una attitudine fragorosa e straripante. #NelBosco ci sono Daniele, Alessia, Giulia e Francesco.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?
Non so se il panorama italiano ha bisogno di noi, di certo era sempre più difficile trattenere questo fiume in piena di pensieri, immagini e suoni e siamo qui per farvelo sentire nella maniera che ci riesce meglio, suonando.
3.Se voi foste una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al vostro sound?
C’è molto pop/rock/indie italiano, come Baustelle, Perturbazione, Bluvertigo. Se scrivessimo in inglese ci sarebbero influenze di Be Forest, Talking Heads, The National e il cantautorato da chitarra e voce come Damien Rice, Glen Hansard e Bon Iver.
4.Il brano del vostro repertorio che preferite e perché questa scelta.
Il nostro primo singolo, La Mia Armata, che si è guadagnato subito l’esclusiva video su Wired. È un discorso rivolto all’Italia: le si domanda se i sacrifici che le vengono chiesti sono poi ricompensati in fiducia. È importante la fiducia. Nel ritornello il brano si trasforma e diventa un inno personale: “la mia armata”, in cui ci sono gli amici, anche quelli stranieri, il gruppo, gli artisti da tutto il mondo che si ammirano, i registi e gli scrittori che ci piacciono, le canzoni e i film che ci fanno sentire brividi di piacere.
È un paese non celebrato, che attende di emergere, di manifestarsi. È un paese in festa, una festa alla quale tu non sei invitato. In tanti devono sentirsi così.
Potete trovare il download gratuito + un b-side qui: http://www.nelbosco.com/ (basta un like o un tweet) oppure potete acquistarli entrambi su qualsiasi store online, mentre il video potete vederlo qui: https://youtu.be/nyTntCYLXHU.
5.Il disco che vi ha cambiato la vita.
Se dovessi pensare ad un album in particolare indicherei Ok Computer dei Radiohead: scoprire l’elettronica senza troppi eccessi in un album pieno di pezzi già meravigliosi anche piano e voce, i cambi accordi che non ti aspetti, eco di chitarre sempre presenti, voce piena di pathos e morbida… è stato un bel ’97.
6.Il vostro live più bello e quello invece peggio organizzato.
Il primo e unico live di Bosco per ora è datato 1 febbraio 2014, in un contesto fatto di amici e avventori del locale (Alvarado Street a Roma). Abbiamo presentato alcuni brani in anteprima, ancora incompleti, non del tutto arrangiati, e siamo rimasti sorpresi dalla “presa” live immediata: qualcuno canticchiava già il ritornello di un pezzo storpiando il testo con quello che si ricordava, altri chiedevano il bis, altri davano consigli… per la prima volta ho pensato di aver scritto qualcosa di diverso dal solito, immediato.
Per i live peggiori rimandiamo a quando avremo aneddoti sulle nostre date future.
7.Il locale di musica dal vivo secondo voi ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove avete suonato o ascoltato concerti di altri.
Alcuni locali si sbattono davvero per far funzionare il giro della musica suonata. A Roma stanno chiudendo come mosche molti locali, a cominciare dal sempre mai abbastanza rimpianto Circolo degli Artisti.
Di sicuro chi si sta dando molto da fare sono i pochi superstiti: Le Mura, il già menzionato Alvarado Street, il Monk e la nuova realtà da circa un anno ‘Na Cosetta al Pigneto, dove presenteremo ufficialmente il nostro disco Era il 27 Settembre.
8.Le tre migliori band emergenti della vostra regione.
Tra le nuove leve segnaliamo di certo il nostro amico Davide aka Bruno Luno: https://youtu.be/paHQha4vdeo; gli HeadtoHead di Frankie (il nostro produttore artistico) e Valerio e Simone (entrambi da i Cani): https://youtu.be/MXDAD4G2FT8; e i già conosciuti Testaintasca: https://youtu.be/vDGoo6XHgCA.
9.Come seguirvi, contattarvi, scambiare pareri con voi.
Potete seguirci sul nostro sito ufficiale: http://www.nelbosco.com/ oppure su facebook: https://www.facebook.com/nelboscoofficial. Rispondiamo sempre noi, quindi avanti con suggerimenti, critiche e complimenti se volete.
10.La decima domanda, che mancava: “Fatevi una domanda e datevi una risposta”.
D: Che cos’è Era il vostro disco d’esordio?
R: Era per me è come una liberazione, un viaggio attraverso i tre anni della sua scrittura in cui la mia vita è cambiata in tutto ed è stata in continua evoluzione. Le certezze dei trent’anni non esistono più ed ora che ne ho trentaquattro sento tutto il peso dell’immaturità da cui sono affetto, guardandomi intorno e sentendomi fuori luogo nei vestiti da grande… e lo scrivo.
Parlo di disertare questo Paese, di quanto mi senta deluso dalla mia città, dell’amore semplice, umido, proibito, doloroso, vivo, imponente, trascinante, delle mani rapide che si toccano inesperte, dei margarita bevuti sul lungomare con l’odore di una terra straniera che d’estate senti un po’ tua, di tutte le volte che mi sono chiesto cosa sarebbe stato se.
DORIANA TOZZI