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Thumbnail: uno sguardo sui Calibro Delirio

THUMBNAIL1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.

Ciao noi siamo i Calibro Delirio e veniamo da Meduna di Livenza, piccolo paese in provincia di Treviso.

Proponiamo un repertorio legato saldamente alle sonorità rock e indie/rock degli anni ‘90 cantato in italiano.

2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?

Noi crediamo fortemente che il panorama musicale italiano abbia bisogno di noi, o meglio, crediamo fortemente che il panorama italiano abbia bisogno della nostra musica, perché la scriviamo pensando che la musica sia prima di tutto emozione, e a noi le emozioni piacciono parecchio.

Tutto quello che vogliamo fare è riuscire a trasmetterle.

3.Se voi foste una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al vostro sound?

Arriviamo per fortuna da esperienze e soprattutto da gusti musicali differenti, ad ogni modo, se si dovesse scegliere la strada più, breve potremmo pensare di ascoltare gruppi come Nirvana, Smashing Pumpkins, Bush, Alice in Chains, Oasis, Negrita, Verdena, Cosmetic.

4.Il brano del vostro repertorio che preferite e perché questa scelta. CalibroDelirio1

Le mie cicatrici: https://www.youtube.com/watch?v=3loyxfzpzoi

Abbiamo scelto questo brano come singolo di anticipazione del nostro ultimo lavoro in studio perché musicalmente pensiamo possa avere un bell’impatto sin dal primo ascolto e che possa trasmettere in maniera diretta quelle emozioni che nominavamo prima.

Poi anche perché il testo trasmette un messaggio di speranza e di ottimismo, non a caso il titolo Le mie cicatrici fa pensare proprio a delle ferite subite ma che ormai si sono chiuse… Cicatrici sulle quali ognuno di noi può fondare solide radici, radici che nascono da esperienze ed errori passati e proprio da qui trovano linfa e forza per ripartire, puntando ad arrivare più in alto possibile.

5.Il disco che vi ha cambiato la vita.

Mellon Collie and the Infinite Sadness degli Smashing Pumpkins.

6.Il vostro live più bello e quello invece peggio organizzato.

Il nostro live più bello e sicuramente anche il più importante dal punto di vista dell’esperienza possiamo dire con certezza che è stato quello al Suoni Da Marca di quest’anno, tenutosi il 2 Agosto: organizzazione e collaborazione con staff e fonici meravigliosa, palco e strumentazione super, in più è stato davvero gratificante per noi suonare davanti a tutta quella bella cornice di pubblico, riscontrando alla fine una buona dose di critica positiva e di approvazione.

Il live peggiore invece è stato quello al Theatre di Milano. Eravamo contenti di partecipare a quella serata perché a chiamarci erano stati proprio gli organizzatori del posto, ma appena arrivati ci siamo accorti subito di essere nel contesto sbagliato, ovvero eravamo stati inseriti in una serata prettamente metal, infatti siamo stati gli unici a non avere nessuno sotto il palco, palco che tra l’altro era piccolo e mal gestito. In più la consapevolezza di essere arrivati lì dopo tre ore di macchina in pieno Luglio, e che ce ne volevano altre tre per porre fine a quel disastro, non aiutava di certo il nostro umore…

7.Il locale di musica dal vivo secondo voi ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove avete suonato o ascoltato concerti di altri.

Per noi il locale più sottovalutato e che sicuramente potrebbe fare e dare di più è il Deposito Giordani di Pordenone: la mancanza di fondi e di sostegno da parte dello stesso Comune lo sta letteralmente uccidendo, e questo sarebbe un peccato, abbiamo visto un sacco di live importanti lì, che non dimenticheremo mai, anche se una ripresa sembra ci possa essere.

Quello invece più sopravalutato per noi non esiste, o per lo meno non abbiamo mai avuto questa sensazione riguardo a un club o a un locale, anzi pensiamo fortemente che possa essere un pensiero che vada contro i nostri bisogni e i nostri interessi.

CalibroDelirio28.Le tre migliori band emergenti della vostra regione.

Novalisi (post/rock): https://www.youtube.com/watch?v=3xetjdbaluq

Le luci del nord (alternative/rock): https://www.youtube.com/watch?v=ofkf9rehjqg

Belfast (grunge): https://www.youtube.com/watch?v=a-mhc8aqlaw.

9.Come seguirvi, contattarvi, scambiare pareri con voi.

Facebook: https://www.facebook.com/calibrodelirio

Soundcloud: https://soundcloud.com/calibro-delirio

Youtube: https://www.youtube.com/channel/ucyusc_i24h02z_9l9q4guqg

E-mail: calibrodelirio.alternative@gmail.com.

10.La decima domanda, che mancava: “Fatevi una domanda e datevi una risposta”.

D: Siete nati e cresciuti in un’era e in una società difficile, perché non si inventa più niente, la musica è finita! La musica di questi anni è tutta spazzatura, fatta solo con macchinette e strumenti digitali, campioni e sintetizzatori, e dura un attimo, poi non resta più niente. Siete d’accordo?

R: Assolutamente no. Noi siamo contrari, abbiamo sempre pensato – e continueremo a farlo – che in questi anni sono state scritte canzoni di immenso valore, sono nati gruppi destinati a diventare icone e leggende del mondo del rock, esempi di inestimabile fattura non solo per noi ma anche per i nostri predecessori e successori, basterà fare ovviamente un minimo di selezione, scartare le porcherie che comunque sono sempre esistite e togliersi dalla testa questo senso unico che si ha riguardo alla musica, aprirsi e aprire le orecchie, ché di musica buona, anzi di musica davvero buona dagli anni ‘90 ad oggi ne è stata scritta… e ne è stata scritta parecchia e l’unico obiettivo che abbiamo è quello di continuare a farla.

Non riusciamo proprio a credere che si possa sorvolare con cosi tanta facilità e superficialità tutto quello che questi anni, musicalmente parlando, ci hanno regalato.

È vero, la musica è cambiata, non si scriveranno più pezzi come Bohemian Rhapsody, November Rain, Another Brick in the Wall o Sunday Bloody Sunday ma questo fa parte delle regole del gioco: tutto cambia a questo mondo e l’unica chance che abbiamo è quella di saperci adattare ai cambiamenti e farlo nel modo più geniale e personale possibile, restando sempre e per sempre fedeli alle origini del rock’n roll.

DORIANA TOZZI

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