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Thumbnail: uno sguardo sui CRM – Customer Relationship Madness

THUMBNAIL1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.

Siamo i CRM – Customer Relationship Madness e facciamo anarcho wave. Il gruppo è nato per caso, dopo la visione del film Frank di Lenny Abrahamson (2014), un film che parla di un gruppo di musicisti pazzi, guidato dal grande Michael Fassbender che canta mascherato sotto un capoccione inespressivo. Restammo folgorati non solo dalla storia (soprattutto dall’ultima, bellissima, scena), ma soprattutto dalla colonna sonora (dei Soronprfbs). Da lì è nata l’idea di fare musica in assoluta libertà, senza preoccuparsi del fatto che potesse piacere o meno al pubblico.

La prima volta che andammo in sala non avevamo la più pallida idea di cosa sarebbe successo. L’unico a portare un minimo di traccia (4 secondi di strofa e 2 secondi di ritornello!) fu Luca Palazzi, pur non avendo mai cantato in vita sua. Lavoro a parte, a quei tempi era un pittore “neo espressionista” (www.lucapalazzi.com) e l’atmosfera dei suoi quadri è poi entrata in qualche modo nella nostra musica e nella nostra estetica. Ad ogni modo quella volta, dopo 3 ore di improvvisazioni tornammo a casa e risentimmo le registrazioni fatte con il cellulare. Ci sembrò incredibile! Avevamo appena ascoltato l’embrione di Blowjob Your Mind: la registrazione era pessima, sembrava un live in qualche cantina di un piccolo club polacco degli anni 80. Un misto tra lo space rock e il punk-metal! Non potevamo non proseguire! Per 9 mesi abbiamo poi creato di tutto, continuando ad improvvisare furiosamente spaziando da un genere all’altro. Poi con il tempo il gruppo si è riformato: ci hanno lasciato due nostri amici storici non interessati a sviluppare i pezzi e si sono uniti al “nucleo” composto da Luca Palazzi e Francesca Ronconi, prima Gianpaolo Rosato (basso), quindi Francesco Degli Innocenti (chitarra) ed Elisabetta Caiani (cori, kazoo) aggiungendo la drum machine. Abbiamo così iniziato a sviluppare davvero i nostri pezzi e in 3 anni circa, grazie anche al lavoro di Alessandro La Padula in produzione (da luglio 2018), abbiamo così finito il disco lo scorso marzo 2019. Ci sono 4 tracce di quelle primissime sessioni del 2015 (riviste completamente) e 4 tracce create con la nuova formazione.

In genere sviluppiamo i pezzi in due camere separate, anche perché una parte del gruppo vive a Firenze e una a Roma. La parte romana crea le primissime bozze, spesso anche piuttosto cupe. Poi i pezzi tendono a rallegrarsi quando entrano in gioco Francesco ed Elisabetta che portano un pizzico di sana euforia garage-funk! Il contrasto in genere ci rende moderatamente ottimisti, per quanto un po’ folli…

2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?

Per il panorama musicale italiano e in particolar modo quello mainstream siamo degli alieni: ma in fondo questa potrebbe essere anche la normale condizione di chiunque si alzi la mattina senza preconcetti e si affacci alla finestra a guardare fuori. Viviamo in una società isterica con gente che la domenica mattina ti supera inveendo per la tua lentezza, per poi parcheggiare 10 metri dopo. Cosi l’acronimo che abbiamo scelto – Customer Relationship Madness – è dovuto al fatto che a 40 anni abbiamo ormai tutti ampiamente sperimentato quella strana cosa chiamata lavoro e quella cosa folle chiamata cliente. La nostra è una società che non avendo più alcun ideale, ha piazzato questo enorme totem al centro: il Cliente. Rimbambito dal neuro marketing e avviato felicemente alla demenza narcisistica, con in fondo il sospetto di essere Dio. Ai tempi del mercato globale è lo stesso desiderare qualcosa che ci fa sentire in dovere di impazzire, noi e chi ce la vende, fateci caso! crm1

3.Se voi foste una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al vostro sound?

Seriamente, non abbiamo la pretesa di inventare alcun genere. L’unico genere che ci sembra sensato fare è una ri-elaborazione di tutto ciò che ascoltiamo e amiamo. Le nostre influenze spaziano dal krautrock, a Chuck Berry, il garage e la psichedelia americana west coast anni 60 e quella newyorkese, i primi dischi dei Pink Floyd, il punk e la new wave (su tutti i Joy Division, i Sound o i Depeche Mode), la no wave dei Nine Inch Nails, Disintegration dei Cure, ma anche l’acid blues dei Doors e di Captain Beefheart. Ma non vanno poi trascurate le deviazioni segnate da band come i Magazine, gli Screamers, i CCCP e i grandissimi Pere Ubu.

4.Il brano del vostro repertorio che preferite e perché questa scelta.

Snakes, 8 minuti di pura cavalcata psichedelica! Secondo noi è una perfetta fusione fra le diverse anime musicali della band. Un mix che “culla e morde” come dice Francesco; tra melodia e diverse incursioni rumoristiche più sperimentali. Ci sono anche due strumenti particolari suonati durante il pezzo. Nell’intro al sintetizzatore “elicottero” di Francesca si aggiunge il theremin di Gianpaolo e in coda il pezzo si chiude con un’orgia di rumorismi tra cui quello di uno strumento assurdo senza nome che noi abbiamo battezzato Oller, dal nome del suo costruttore Massimiliano Olla, un artigiano e musicista sardo piuttosto eclettico. L’Oller ha due lati, uno è fatto di molle metalliche, l’altro di bulloni e corde di violino. Entrambi questi lati si possono suonare con una bacchetta o con l’archetto come fa Gianpaolo in Snakes. Il nucleo del brano è piuttosto orecchiabile con le voci di Luca ed Elisabetta che duettano, sono i Velvet Underground sotto acido che incontrano i Chumbawamba, passando per Material Girl di Madonna! Lo potete ascoltare qui: https://soundcloud.com/crm-madness/8-snakes.

crm25.Il disco che vi ha cambiato la vita.

Impossibile citarne uno solo! Siamo in 5:

Luca: Three dei Portishead
Elisabetta: Faith dei Cure
Gianpaolo: Abbey Road dei Beatles
Francesco: Tangerine Dream dei Kaleidoskope
Francesca: Violator dei Depeche Mode.

6.Il vostro live più bello e quello invece peggio organizzato.

Riflettendo, i nostri live sono soprattutto strani. Il 23 novembre scorso, il giorno dopo l’uscita del nostro disco, suonammo all’Indian Club, un piccolo locale romano a cui siamo molto affezionati. Ci fu un’alluvione quella sera, di quelle che bloccano le strade e causano disastri nella già caotica viabilità romana del sabato sera. C’era un clima strano quella sera, molto intimo, da sopravvissuti ad un disastro… Lo ricordiamo con piacere! Quelli del pubblico che sono riusciti miracolosamente a raggiungere il concerto, probabilmente in canotto (!) hanno mostrato di apprezzarlo molto.

Nel nostro primissimo live a Firenze questa estate invece suonavamo in un contest musicale poco fuori città, in aperta campagna. È stata un’esperienza molto bella e molto piena di polvere. Fra un cambio di band e l’altra avevamo davvero pochissimo tempo. In quella situazione GP, il bassista, ha dovuto posizionare in fretta i suoi numerosi effetti a pedale praticamente nella terra per trovarseli poi a fine concerto tutti insabbiati e uno addirittura rotto! Mentre aspettavamo di suonare, Luca si era invece completamente strafatto di vino e arrosticini e l’abbiamo recuperato solo all’ultimo momento, mentre Francesca è uscita dopo un’ora dal bagno con un occhio gonfio come una zampogn perché nel caos generale le era andato a finire qualcosa nell’occhio e in pratica ha suonato mezza cieca! Il live andò comunque abbastanza bene, per quanto Snakes in quell’occasione suonò come un pezzo techno, tanto era alta la drum machine: controindicazioni di non aver avuto il tempo per un buon sound check!

7.Il locale di musica dal vivo secondo voi ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove avete suonato o ascoltato concerti di altri.

Non parliamo dei locali sopravvalutati perché non ci interessano, ci fa molto piacere invece citare quei diversi locali romani di musica underground come il Klang, il 30 Formiche e il Blutopia, le cui ricerche musicali si slanciano nella promozione di artisti tra i più sperimentali e innovativi. Ricordando anche nostalgicamente dei magnifici club chiusi forzatamente per vicende controverse come la Pecora Elettrica, l’Init e il mitico Dal Verme.

8.Le tre migliori band emergenti della vostra regione.

Anche qui è difficile contenersi citando solo 3 band. Moltissimi sono i gruppi che meriterebbero più attenzione e diffusione! Qui ci limitiamo comunque, come da richiesta, solo a quelli romani.

The Cyborgs, band romana, blues alternativo super energizzante. Il seguente video nel link è divertentissimo. Scoperti al Klang: https://www.youtube.com/watch?v=rM5PC-CNyo0
I Bonaparte, post punk: https://www.youtube.com/watch?v=T_TWC-gc-uo
Gli Holiday Inn, post punk elettro. Molto fichi, un po’ stile P.I.L. Public Image LTD. Hanno suonato al Fanfulla e sono poi anche i gestori della simpatica bettolina alternativa nell’omonima via: via Fanfulla Da Lodi per l’appunto: https://www.youtube.com/watch?v=pTv51xxSw8Y
I Juggernaut, fanno musica strumentale di genere psych spunty, post rock heavy, con forti influenze morriconiane: https://www.youtube.com/watch?v=vwsib5xfEGA.crm3

9.Come seguirvi, contattarvi, scambiare pareri con voi.

Potete venirci a trovare sul nostro “albero virtuale” che comprende tutti i canali: https://linktr.ee/customer_relationship_madness.

10.La decima domanda, che mancava: “Fatevi una domanda e datevi una risposta”.

D: Qual è il procedimento che utilizzate per creare i vostri pezzi?

R: Tutto inizia sempre facendo delle session di improvvisazione che sono anche la parte più divertente di tutto il nostro lavoro: quando cioè si “surfa” su un qualche indistinto fluido musicale suonando senza nessuna pretesa, ambizione o aspettativa, nelle mani di Euterpe, la musa della musica. E con la mente completamente libera si strimpella inizialmente un po’ ognuno per conto proprio qualche motivetto che, o qualcuno di noi aveva già vagamente in testa, o che ci viene lì per lì d’istinto, proprio come avveniva in Frank. E così è successo per Snakes di cui si è già parlato prima: inventata e suonata di botto in una sola sessione di fine luglio del 2018. C’erano 35 gradi quella sera e noi CRM romani eravamo tutti stanchissimi per l’approssimarsi della fine dell’anno lavorativo, quando l’irriducibile Luca, invece che passare una serata a star insieme per rilassarci come s’era detto di fare, volle a tutti i costi suonare “solo un pochino”! In quella situazione imprevista Gianpaolo neanche aveva portato con se il basso e suonò infatti l’unica chitarra disponibile in casa, che aveva pure il manico mezzo spezzato! Noi tra l’altro registriamo sempre tutte le prove e con pazienza poi ogni settimana risentiamo le registrazioni, alla ricerca di qualcosa di buono che poi archiviamo. Così facendo, tra l’altro, siamo liberi di improvvisare o provare nuove soluzioni, senza dover immediatamente attivare la memoria o il raziocinio. Abbiamo un enorme archivio di spunti per cui non abbiamo (quasi) pronto solo il secondo album, ma anche un terzo e un quarto! Certo, il lavoro che segue tutto questo è molto impegnativo: lo studio, l’arrangiamento, la fusione con i successivi spunti che vengono dai CRM fiorentini e il mix (che seguiamo fin nei più piccoli dettagli) fanno parte del gioco per realizzare le nostre fantasie musicali.

DORIANA TOZZI

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