1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.
Le prime due sono domande difficili, credo siano fra le più antiche questioni irrisolte dell’uomo! Ci chiamiamo Distinto, in quattro formiamo la band: Daniela D’Angelo alla voce (e all’intervista), Daniele Ferrazzi alla chitarra, Ivano Rossetti al basso e Fabio Giussani alla batteria. Viviamo a Milano e dintorni e suoniamo le nostre canzoni, ascrivibili al genere pop.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?
La verità è che il panorama musicale italiano non ha bisogno di nessuno: ha già avuto Lucio Battisti, Fabrizio De Andrè, ha ancora Franco Battiato (per citarne alcuni)… i dinosauri sono ancora in giro e molti artisti validi sono presenti. Il bisogno che c’è è semmai il nostro, quello di suonare e scrivere. La fortuna è incrociare qualcuno che abbia voglia e tempo di ascoltare. Per quanto riguarda il concetto di necessità, beh, “qualcuno” diceva che “tutta l’arte è inutile” e molto del panorama italiano è impostato sempre di più solo sugli utili, stile impresa.
3.Se voi foste una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al vostro sound?
Impostare la voce “Casa”, che sta probabilmente all’incrocio fra via Radiohead e via Benvegnù. È quello che mi viene in mente adesso, a caldo. Sulla strada se ne trovano poi molti altri, che hanno nel tempo formato le nostre menti e di conseguenza la nostra musica… ma non vorremmo mica perderci per strada, no?
4.Il brano del vostro repertorio che preferite e perché questa scelta.
Io ne ho due, anche se per l’ultimo disco, C’est la vie, sono particolarmente legata alla maggior parte dei brani. Uno è Il mondo non aspetta, che è un po’ il mio manifesto, dal momento che sono sempre in ritardo e ho un rapporto orribile con il concetto di tempo (ascolto in streaming: https://soundcloud.com/distinto-band/il-mondo-non-aspetta, video sul tubo: https://www.youtube.com/watch?v=KdnSe-JRJzs) e l’altro è Un bel sabato mattina (ascolto in streaming: https://soundcloud.com/distinto-band/sabato-mattina), che amo perché racconta lo smarrimento degli ultimi tempi.
5.Il disco che vi ha cambiato la vita.
Cercherò di stare nel seminato e dire In rainbows dei Radiohead, non solo per l’opera in sé, che per me è un capolavoro di bellezza e bravura, ma anche per quello che sta intorno, come il pay-what-you-want download. Però come si fa a dire che sia l’unico?
6.Il vostro live più bello e quello invece peggio organizzato.
Anche se i live belli sono stati fortunatamente tanti – e probabilmente ogni membro di Distinto vi direbbe una cosa diversa – posso dire che il più bello e recente è stato quello della presentazione del disco C’est la vie al Tambourine di Seregno: lì ci si sente come a casa, abbiamo potuto organizzare ogni aspetto, dalle luci, alla scenografia, alle proiezioni video, siamo stati seguiti dal fonico (non è scontato, purtroppo!) per tutto, in ogni momento e anche oltre e, non ultimo, abbiamo avuto un sacco di calore da tantissime persone che sono venute per il nostro concerto e ci hanno supportati dalla prima all’ultima nota (nessuno è uscito a fumare!!!).
Purtroppo invece al peggio non c’è mai fine e se fai tante date in giro e in posti diversi, la fregatura è sempre dietro l’angolo… I due aneddoti che mi vengono in mente sono legati a un live nel milanese, dove ad un certo punto del concerto una cassa dell’impianto, che non aveva dato segni di vita in precedenza, ha iniziato all’improvviso a funzionare a volume indecente proprio a fianco delle orecchie del bassista (pettinandolo!), mentre il fonico, con il pollice in alto e un sorriso finto-rassicurante in faccia, si dileguava andando a bere delle birrette…
L’altro aneddoto che mi sovviene è invece quello di un live a Firenze, dove non solo non ci è stato dato cibo di alcun tipo, ma addirittura gli organizzatori della serata si sono messi a cenare davanti agli occhi dei musicisti affamati.
7. Il locale di musica dal vivo secondo voi ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove avete suonato o ascoltato concerti di altri.
A Milano ci sono molte proposte e non mi sentirei di dire che ci sia un locale sopravvalutato. A volte si crea una congestione di proposte, anche di qualità, che però non possono essere prese tutte in considerazione contemporaneamente e ovviamente lì conta la comunicazione e il nome di un posto. Questo fa sì che magari nei locali più piccoli vi sia una minore affluenza di persone interessate alla musica, rendendo i live meno “interessanti” all’apparenza, perché meno frequentati.
8.Le tre migliori band emergenti della vostra regione.
Marco Riva arredamenti, rock; Zuin, pop rock e Mosaico, pop.
9.Come seguirvi, contattarvi, scambiare pareri con voi.
https://it-it.facebook.com/DistintoBand, per seguirci e scriverci, rispondiamo a tutti, anche agli insulti!
https://www.youtube.com/user/Distintoband, per guardare e sentire su YouTube
http://www.distintofficial.it, il nostro sito ufficiale
https://soundcloud.com/distinto-band, Soundcloud, per ascoltare in streaming i nostri lavori.
10.La decima domanda, che mancava: “Fatevi una domanda e datevi una risposta”.
D: È difficile al giorno d’oggi essere musicisti e non diventare pazzi isterici?
R: La risposta sta nella domanda!
DORIANA TOZZI