1.Chi sei, da dove vieni e che musica proponi.
Mi chiamo Enrico Bevilacqua (Mr EB perché all’estero il mio nome è impronunciabile); vengo da Montemarcone, una Contrada di Atessa (CH), entroterra abruzzese; la mia musica è groove allo stato puro con i solisti che arricchiscono lo stato d’animo.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di te?
Il panorama musicale italiano forse non ha bisogno di me, ma sicuramente ha bisogno di gente genuina che propone la musica come stato d’animo e non di certo dipendente dalle major come succede da almeno 20 anni, quindi bisogna tornare alla musica vera, a quella che fa vivere alla giornata.
3.Se tu fossi una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al tuo sound?
È molto azzardato come paragone ma cerco di mettere insieme tutti i generi di cui sono appassionato e tirare fuori il meglio di me, da Miles, a Coltrane, a Parker ma anche a Notorious Big, Lauren Hill, Marcus Miller, Tania Maria e perché no anche João Gilberto.
4.Il brano del tuo repertorio che preferisci e perché questa scelta.
Il brano che preferisco è la track numero 2, Summer sunrise (Feat. MS AJ), perché rappresenta me stesso sia come sound che come stato d’animo. Parla dell’alba estiva, del profumo del mare, e della festa che si crea dentro di noi: https://www.youtube.com/watch?v=D7bTUHe6Ms0.
5.Il disco che ti ha cambiato la vita.
Flora Purim – 500 miles high.
6.Il tuo live più bello e quello invece peggio organizzato.
Parto dal peggiore: 18 marzo 2012 al Blue Note di Milano. Suonavo con la Old Band di Marcus Miller come ospite; ad un bis che non era previsto richiamarono anche me sul palco e mi avventurai. Partirono con il brano Tutu e sbagliai tutte le note visto non lo avevo mai suonato e studiato! Grande figuraccia che ricorderò tutta la vita.
Il più bello invece è stato al Miami Smooth Jazz Festival, con la stessa band. Lì ho suonato lo stesso bis, stessa canzone, ma è stata la mia interpretazione più bella, dove ho fatto anche un solo e in mezzo a 5000 persone di folla sentii gridare: “W l’Italia!“.
7.Il locale di musica dal vivo secondo te ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove hai suonato o ascoltato concerti di altri.
Ho suonato e visitato troppi club nella mia vita: non ce n’è uno migliore e uno peggiore, ma sicuramente c’è quello che ti tratta per ciò che meriti e vali e quello che ti tratta malissimo. Ovviamente spesso questi ultimi li evito perché sono gestiti persone che non amano la musica ma guardano solo il business, ecco perché la musica live (buona) in Italia si sta frantumando piano piano…
8.Le tre migliori band emergenti della tua regione.
Suonando con una produzione estera e girando sempre di qua e di là per il mondo non seguo tanto la musica locale ma sicuramente ci sono tantissimi bravi musicisti in Abruzzo che non sta a me giudicare ma si fanno giudicare da soli per ciò che valgono.
9.Come seguirti, contattarti, scambiare pareri con te.
http://www.musicforce.it/catalogo-produzioni/1100-enrico-bevilacqua-brooklyn
10.La decima domanda, che mancava: “Fatti una domanda e datti una risposta”.
D: Che cos’è la musica?
R: Purtroppo è una domanda che mi faccio tutti i giorni ma non ancora trovo la risposta vera…
DORIANA TOZZI