1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.
Moris: Ciao! Noi siamo i Godwatt, veniamo da Frosinone e proponiamo un heavy doom dalle venature stoner. Siamo un trio classico, chitarra, basso e batteria, e ci siamo formati nel 2006 per cercare di dar sfogo alla nostra comune passione per certe sonorità cupe e pesanti. Inizialmente ci chiamavamo Godwatt Redemption e cantavamo in inglese, poi nel 2013, passando all’italiano, abbiamo mozzato il nome in Godwatt, per distinguere meglio le due fasi nella storia della nostra band.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?
Moris: Noi non facciamo caso a queste problematiche di panorama o genere. Non pensiamo di essere indispensabili e soprattutto a noi interessa solo suonare per divertirci e per far conoscere ed eventualmente apprezzare la nostra proposta! Cosa fa o genera il nostro paese a livello musicale non mi interessa molto anche perché trovo pochissime cose interessanti.
Andrea: Concordo con Moris. Ovviamente è così: niente è indispensabile in musica. Noi suoniamo per passione, e chi vuole seguirci ci segue, chi non vuole è libero di non farlo, non vogliamo costringere nessuno!
3.Se voi foste una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al vostro sound?
Moris: Mah, per quanto mi riguarda sicuramente dovremmo andare indietro nel tempo fino agli anni ’70, quelli dei Black Sabbath più importanti e significativi, per passare agli anni ‘80 dei Candlemass fino ai ‘90 dei Cathedral e dei Kyuss, proseguendo poi nei 2000 con Spiritual Beggars, WitchCraft e Black Label Society. Ma sicuramente la coordinata principale e più importante rimane quella impostata verso Birmingham a casa di Tony Iommi.
4.Il brano del vostro repertorio che preferite e perché questa scelta.
Moris: Il brano che preferisco forse è Memoria, forse perché rispecchia in pieno il nostro tipico sound. Secondo me è rappresentativo per noi: https://youtu.be/C1MGFjal4s4.
Mauro: Per me in questo momento Tenebre, perché immediata: concentra in pochi minuti il nostro stile pur mantenendo l’oscurità e negatività del genere: https://youtu.be/vB5Qv1fxhhU.
Andrea: Ce ne sono molti che preferisco e che mi fanno ancora un certo effetto nel riascoltarli, soprattutto quelli dei primi dischi in inglese; per questo dico Brainsane, che è stato il primo brano in assoluto che abbiamo composto insieme: https://youtu.be/wZssmBOGH3g.
5.Il disco che vi ha cambiato la vita.
Moris: Sicuramente uno dei Black Sabbath! Forse il rintocco di campana tra il rumore della pioggia del primo pezzo del primo disco mi ha segnato per sempre.
Mauro: Ho scoperto il rock con gli AC/DC, High voltage ed il pezzo Live wire, hanno fatto sì che qualcosa andasse storto.
Andrea: Diversi… Ma probabilmente Blues For The Red Sun dei Kyuss mi ha sconvolto.
6.Il vostro live più bello e quello invece peggio organizzato.
Moris: Personalmente ricordo con molto piacere vari concerti tra i quali sicuramente quello di un paio di anni fa a Bari organizzato dalla A Desert Odissey. Come headliner c’erano i Karma To Burn, una organizzazione perfetta che ci ha permesso di esibirci e dare il meglio di noi in poco più di mezz’ora in maniera impeccabile davanti a un botto di gente. Un’altra bella esperienza è stata quella all’Acciaio Italiano Fest di due anni fa: un grande live!
Purtroppo in 12 anni ci sono capitati anche concerti assurdi ma preferisco dimenticare! Una volta un tizio voleva mandarci a casa la fattura per la riparazione di un ampli che si era rotto durante il nostro live! Noi non gli abbiamo dato nessun dato personale e lui ci ha insultato… in tedesco mi sembra di ricordare!
Andrea: Io ricordo con estremo piacere molti concerti, tra cui i vari Stoned Hand Of Doom di Roma (che ci mancano tantissimo tra l’altro), MusicaW a Castellina Marittima, Tube Cult Fest a Pescara e veramente tanti altri, più che altro per l’aria che si respirava e la passione comune che univa le band, una cosa attualmente irripetibile secondo me: c’era uno spirito magico nell’aria che faceva in modo che ogni concerto avesse qualcosa di speciale.
D’altra parte ce ne sono stati tanti altri di merda, ma è normale… ahimè.
7.Il locale di musica dal vivo secondo voi ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove avete suonato o ascoltato concerti di altri.
Moris: Non vorrei entrare nello specifico per vari motivi ma in generale penso che i locali per suonare dal vivo non sono mai troppi anzi… Ultimamente però un sacco di locali hanno chiuso perché non riuscivano a gestire al meglio ed è un grande peccato. Personalmente apprezzo quei locali che sono costanti nella proposta e nell’impegno verso l’underground, che mettono a proprio agio le band offrendo loro prima di tutto rispetto, e non quelli che per sopravvivere propongono saltuariamente un po’ di tutto senza avere un indirizzo preciso, cercando di “sfruttare” le band: penso che sia un modo sbagliato di gestire che ti porta pian piano alla chiusura. Ci è capitato un locale nella capitale dove al nostro arrivo al nostro saluto non ci hanno nemmeno risposto e ci hanno trattato come delle merde e in un altro non ci hanno dato nulla da mangiare e ci hanno fatto pagare l’acqua da portare sul palco. Ridicoli! Capisco che è dura per i locali ma il rispetto e la cordialità verso le band non dovrebbe mancare mai, anche perché la maggior parte delle volte ci facciamo chilometri e chilometri senza avere in cambio chissà quali retribuzioni.
8.Le tre migliori band emergenti della vostra regione.
Moris: Ah questa è tosta! Non mi piace quasi un c…….. tra gli emergenti!!! Rimanendo più o meno nel nostro genere posso dirti che apprezzo i Doomraiser, ma non sono proprio degli “emergenti”…
Mauro: Della nostra regione io dico Giuda, per il resto nulla di notevole è emerso, che sia arrivato alle mie orecchie.
Andrea: Emergenti non saprei… Della nostra regione seguo assiduamente i Giuda, i Bud Spencer Blues Explosion e un gruppo che purtroppo non esiste più, i Blonderr.
9.Come seguirvi, contattarvi, scambiare pareri con voi.
godwatt@hotmail.com
10.La decima domanda, che mancava: “Fatevi una domanda e datevi una risposta”.
D: Moris, ti piacciono le interviste?
R: No, assolutamente. Mi risultano fastidiose e non penso che possano interessare, specialmente le nostre! A parte gli scherzi, penso che il modo migliore per farsi conoscere sia il palco… Siamo un po’ all’antica e internet e i social li usiamo esclusivamente per pubblicizzare i nostri eventi o i nostri brani ma non per “stalkerare” le persone! Che senso ha chiedere (elemosinare) un like su facebook o altro ? E poi magari dal vivo fai cagare? Mi arrivano continuamente richieste di like anche senza farti ascoltare nulla ed è una cosa molto triste. Se un pezzo piace, andrà da sé tutto il resto. Punto!
…e venite ad ascoltarci o comprate il nostro ultimo disco Necropolis!
Un oscuro saluto a tutti!
DORIANA TOZZI