1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.
Buon dì, ci chiamiamo Il Proposito, veniamo da Ferrara, una piccola città dove c’è tutto e dove non c’è nulla, facciamo del post-punk, ammesso che abbia un significato preciso.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?
Be’ direi proprio di sì, dal momento che la musica italiana è satura di musica inutile. A mio avviso Kamikaze è un disco che ci voleva, un disco completamente slegato da qualsiasi dinamica disegnata al solo e unico scopo di “commercializzare” un prodotto. Noi ci siamo chiusi in studio per due settimane senza sapere nemmeno quanti o quali pezzi avremmo registrato, ed è nato quasi tutto lì in quelle due settimane; poi, a lavori finiti, abbiamo avuto la fortuna di riascoltare tutto quasi come fosse la prima volta e le canzoni ci sono piaciute un sacco!
In breve il panorama della musica italiana aveva bisogno di noi perché Kamikaze è un urlo gridato sul fondo del mare – incisivo violento e sdolcinato che potrebbe rapirti senza farti mai capire se ti ha portato nell’oblio o nell’ecstasy.
3.Se voi foste una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al vostro sound?
Sì, abbastanza facile: da oltre mare direi Nirvana/Pixies/Fugazi/Bush/Foo Fighters, nostrani invece direi Marlene Kuntz/Afterhours/Verdena/Giorgio Canali/Zen Circus/Gazebo Penguins/Fast Animals And Slow Kids.
Questi sono solo alcuni esempi, comunque sia tutta la scia della scena appena citata.
4.Il brano del vostro repertorio che preferite e perché questa scelta.
Quello che resta, che è la traccia numero tre del disco; non c’è un motivo preciso, direi che è il pezzo che ha più impatto su di noi: https://soundcloud.com/il-proposito/03-quello-che-resta.
5.Il disco che vi ha cambiato la vita.
Ce ne sono tanti, in fasi e momenti diversi. Comunque ti do quattro dischi, uno per ciascuno di noi:
In Utero dei Nirvana
La Grande Anima degli Strike
Out Come The Wolves dei Rancid
Be Here Now degli Oasis.
6.Il vostro live più bello e quello invece peggio organizzato.
Il live più bello di quest’anno sicuramente quello organizzato in giardino da un amico: una sera, davanti a diverse birre, un amico mi chiese se sarebbe stato possibile suonare nel suo giardino in una domenica d’estate; io risposi “Wow ma è un’idea fantastica!” e lui “Ok, andata”. Così, verso fine giugno, abbiam fatto questo Live In The Garden, ed è stato veramente bello. Abbiamo suonato col tramonto spacciando il tutto per un aperitivo “ad alti volumi”. C’erano una cinquantina di persone, un sacco di birra e volumi altissimi – sì, abbiam un gran bel ricordo di quel live “home edition”.
Quello peggio organizzato? Sembro un paraculo se dico che di mal organizzati ancora non ne abbiam trovati?
7.Il locale di musica dal vivo secondo voi ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove avete suonato o ascoltato concerti di altri.
Sai, questa è una domanda complicata dal momento che i locali si aprono e si chiudono alla velocità di una stagione lavorativa, ci sono i locali storici come il Vidia di Cesena, oppure il Latte+ a Brescia o ancora il Rock Planet di Pinarella; poi ci sono tanti nuovi piccoli locali dove qualcuno funziona bene e qualcun altro no.
I locali sopra citati (i più grandi) non credo si possa dire che sono sopravvalutati ma come ben saprete i tempi cambiano e riempire per vent’anni di fila locali che tengono anche cinquemila persone è più o meno impossibile, quindi non so dirti se un locale è sottovalutato o sopravvalutato, ma ti posso dire che in giro ci sono band di grosso spessore artistico e creativo che suonano sia in locali grandi che piccoli. Io preferisco sempre e comunque il locale piccolo, più intimo e più facile da riempire.
Per fare un buon live ci vuole una buona band ma anche della gente che faccia il suo sotto il palco.
8.Le tre migliori band emergenti della vostra regione.
Gazebo Penguins (post punk)
Fast Animals And Slow Kids (indie – non sono emiliani ma fa uguale)
Frank Si Nutre (alternative electro indie).
9.Come seguirvi, contattarvi, scambiare pareri con voi.
Noi siamo una band poco interattiva e di persone anche abbastanza rincoglionite quindi abbiam una semplicissima ma funzionale pagina facebook: https://www.facebook.com/ilproposito.
10.La decima domanda, che mancava: “Fatevi una domanda e datevi una risposta”.
D: Cos’è per voi la musica?
R: La musica è il modo più consono per noi di canalizzare l’amore, la malinconia, il terrore, la meraviglia, la pazzia, l’inconsapevolezza, e tutto il resto. Non è detto che il suono del tuo disco funzioni, ciò che conta però è che quello è il suono che hai scelto.
DORIANA TOZZI