1.Chi sei, da dove vieni e che musica proponi.
Mi chiamo Luca Salmaso, vengo dalla provincia di Milano e propongo un cantautorato pop con qualche influenza indie rock.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di te?
Ne avevo più che altro bisogno io, perché avevo ed ho tuttora delle storie da raccontare, malesseri psicologici, storie di vita reale, di viaggi interni, paesi lontani e culture diverse, e quindi perché no? Dico di sì, ne aveva bisogno.
3.Se tu fossi una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al tuo sound?
Non mi identifico molto in altri artisti, sicuramente ho delle influenze ma faccio fatica ad identificare qualcuno che potrebbe portare a ciò che faccio; potrei dire Niccolò Fabi, Cesare Cremonini, in alcuni casi Francesco De Gregori, Le Vibrazioni ma faccio veramente fatica a confrontarmi.
4.Il brano del tuo repertorio che preferisci e perché questa scelta.
Sicuramente Il cielo sopra Milano perché è stato un brano scritto di getto in un momento difficile e particolare della mia vita in cui è subentrata la depressione ed il panico, questo brano mi ha aiutato tanto a buttare fuori quello che avevo dentro e tuttora quando lo ascolto anche se non è un brano allegro mi fa stare bene. Potete ascoltarlo qui: https://www.youtube.com/watch?v=4jSvZu5q2ck.
5.Il disco che ti ha cambiato la vita.
O di Damien Rice e Grace di Jeff Buckley.
6.Il tuo live più bello e quello invece peggio organizzato.
Il live più bello risale a qualche anno fa. Avevo anche un gruppo che si chiamava La sindrome ed eravamo al Black Horse in provincia di Como. Il locale era pienissimo, la gente cantava le nostre canzoni e la sensazione era indescrivibile.
Per quanto riguarda il peggio organizzato invece mi risulta difficile dirne uno ma, per fare un esempio, c’è stato un locale (di cui non dirò il nome) piccolo del milanese, che due anni fa mi chiamò a suonare: cinque persone a sentirmi, zero compenso ed ho pagato anche la cena ed il bere.
7.Il locale di musica dal vivo secondo te ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove hai suonato o ascoltato concerti di altri.
Non mi va di parlare male dei locali, ce ne sono tanti sopravvalutati dove i proprietari fanno le prime donne manco fossimo al Bitter End di New York. Bisognerebbe tornare ad avere un po’ più di umiltà e soprattutto far suonare chi fa musica originale e non solo cover band, tributi o i soliti nomi.
Di locali sottovalutati non me ne vengono in mente perché quelli che conoscevo e apprezzavo purtroppo hanno chiuso.
8.Le tre migliori band emergenti della tua regione.
Sicuramente Pollio, anche se ormai non è più tanto emergente: https://www.youtube.com/watch?v=Xl1fchMpjn4
Gli amanti, una band di Milano che propone un indie pop molto caldo e coinvolgente https://www.youtube.com/watch?v=Lqy-DHV0B0M
I RePro, band sempre di Milano che propone un rap/funky con influenze crossover molto molto interessante e di cui ho avuto l’onore di farne parte come chitarrista https://www.youtube.com/watch?v=2Mkms9YxaSY.
9.Come seguirti, contattarti, scambiare pareri con te.
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10.La decima domanda, che mancava: “Fatti una domanda e datti una risposta”.
D: Ora che hai in mano il tuo primo disco da solista cosa intendi fare della tua carriera musicale?
R: Il disco .Zero è stata una ripartenza, una liberazione da periodi molto difficili della mia vita, sono super soddisfatto del lavoro fatto e sono consapevole che non basta fare un disco, sponsorizzarlo e suonarlo in giro per farlo piacere e far sì che tutto vada per il verso giusto, ora quello che farò sarà la continua ricerca di nuove idee e nuovi suoni, sono in continuo lavoro per la stesura del prossimo disco e non vedo l’ora più che mai di rendervene partecipi. Per ora consumate .Zero, che merita più di un ascolto per essere apprezzato al meglio.
DORIANA TOZZI