1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.
Ciao, siamo i Mataleòn e siamo una band di Sesto San Giovanni (MI). La nostra musica è di stampo alternative/rock con cantato in italiano. La formazione è composta da Tommaso Di Blasi (voce/chitarra), Andrea Giuliani (chitarra), Manuele Schiavone (basso/cori) e Daniele Bocola (batteria).
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?
Mah pensiamo che in Italia band come la nostra non se ne vedono moltissime. Detta così questa frase può sembrare a nostro svantaggio ma siamo convinti dell’esatto opposto. Quello che intendiamo dire è infatti che le band italiane che hanno un sound simile al nostro solitamente approcciano testi in inglese per essere più “accattivanti” alle orecchie dell’ascoltatore finale e per provare a buttarsi in un mercato più internazionale. Noi invece lo proponiamo in lingua italiana. Certo non è stato facile all’inizio perché a differenza dell’inglese, l’italiano è comprensibile a tutti e la gente analizza ogni singola parola. Però abbiamo trovato il giusto equilibrio tra le linee melodiche e testi e il risultato è a nostro giudizio molto bello. Anche le recensioni uscite in questi mesi hanno confermato le aspettative che avevamo. Fatta quest’ampia premessa, possiamo solo dire che fino ad ora al pubblico sta piacendo la nostra musica e l’interesse nei nostri confronti sta crescendo costantemente. Da qui a dire che il panorama ha bisogno di noi, pensiamo passi molta strada ma siamo certi di aver destato molta curiosità.
3.Se voi foste una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al vostro sound?
Se dovessimo seguire una linea temporale le coordinate sarebbero sicuramente quelle dei grandi classici del blues di Miles Davis e poi dell’hard/rock dei Led Zeppelin, del progressive dei Deep Purple, Genesis e della P.F.M., il metal dei Pantera e dei Metallica. Sicuramente dovreste impostare qualche coordinata su Seattle per i Soundgarden, Pearl Jam e Alice in Chains. Poi passereste dal rock italiano anni ‘90 dei primi Litfiba, Timoria e Negrita per poi arrivare alle sonorità contemporanee di gruppi come Alter Bridge, Stone Sour e Black Stone Cherry.
4.Il brano del vostro repertorio che preferite e perché questa scelta.
La risposta potrà sembrare banale ma siamo affezionati ovviamente a tutte le canzoni del nostro ep Prospettiva di un’idea. Quella che al momento ci sentiamo di consigliare è Ozymandias: https://www.youtube.com/watch?v=dpwZhEs8t_0.
La canzone è ispirata dall’omonimo sonetto del poeta inglese Percy Bysshe Shelley e dallo spettacolare episodio di una serie televisiva alla quale siamo particolarmente appassionati: Breaking Bad.
Abbiamo da poco lanciato il videoclip di questa canzone con le riprese del live fatto al Brianza Rock Festival all’Autodromo di Monza nel quale abbiamo aperto i concerti dei Bluvertigo, Eugenio Finardi e dei Santa Margaret.
Il video è stato girato e post-prodotto da Giorgia Brandolese e Francesco Pucci della The Tape Agency, due persone davvero preparate e con grandi idee, che meritano sicuramente di essere menzionate quando si parla del nostro progetto. Loro ci hanno seguito sin dall’inizio e hanno realizzato tutto il lavoro grafico dell’ep e anche del video del primo singolo Atari. Vi consigliamo di fare un giro sul loro portfolio per apprezzare anche tutti gli altri lavori: www.facebook.com/thetapeagency.
5.Il disco che vi ha cambiato la vita.
Allora, per Tommy sicuramente Facelift degli Alice in Chains, per Andrea Kind of Blue di Miles Davis, per Manuel The Wall dei Pink Floyd e per Daniele Official live dei Pantera.
6.Il vostro live più bello e quello invece peggio organizzato.
Il live più bello per ora è quello fatto al Brianza Rock Festival svoltosi all’Autodromo di Monza il 12 giugno. Il solo fatto di poter suonare su un palco così prestigioso e con una potenza di watt devastante è stato per noi una gioia; poi, poter stare a fianco di gruppi come i Bluvertigo e del Maestro Finardi è stata un’esperienza che ci porteremo sempre dentro. È stato un po’ come essere al parco giochi per noi.
Il live più brutto per fortuna non lo abbiamo vissuto direttamente con i Mataleòn ma con il nostro vecchio progetto che per ¾ era composto delle stesse persone. Il live in questione risale a circa cinque anni fa e fu fatto in provincia di Frosinone, quando eravamo sotto un’agenzia di Roma. Arrivati all’altezza di Firenze abbiamo ricevuto una telefonata da parte dell’organizzatore della data che ci diceva che il gruppo della zona non poteva più esibirsi e che dovevamo portarci tutta la batteria completa. Ovviamente sono partite le urla in macchina. È impensabile avvisarci tre ore prima di arrivare a Frosinone dicendoci che non ci sarebbe stata la batteria e, cosa forse ancora peggiore, che non avremmo avuto neanche il supporto della band locale che avrebbe dovuto garantire un po’ di pubblico. Morale della favola: il locale era situato in collina in provincia di Frosinone, pubblico zero e beffa finale con l’agenzia che non voleva darci nemmeno tutto il rimborso spese. Ovviamente è stata l’ultima data fatta con loro.
7.Il locale di musica dal vivo secondo voi ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove avete suonato o ascoltato concerti di altri.
Chi ha modo di girare di per i club e locali si rende subito conto di chi si sopravvaluta e chi merita sicuramente di essere nuovamente “vissuto”. Pur capendone la motivazione non ci piacciono molto (anzi per niente) tutti quei locali che propongono solo ed esclusivamente tribute band o anche quella tipologia di locali che non hanno mai fatto fare live in vita loro e per moda si sono avvicinati (con risultati pessimi) alla musica dal vivo trattando le band come se fossero lì per grazia concessa alle condizioni più disperate, facendo sempre e solo appello alla frase “Eh ma c’è crisi…”. Per noi la crisi è solo di idee. I locali live che godono di ottima stima sono sempre pieni, dunque a voi la conclusione.
8.Le tre migliori band emergenti della vostra regione.
Per quello che abbiamo potuto sentire, una band meritevole di essere menzionata è quella dei Natural Born Killer, formazione di Varese. Un’altra band che abbiamo avuto il piacere di conoscere durante le selezioni del contest del Brianza Rock Festival è quella dei Sandflowers (Milano) e, per chiudere con la terza band, vi consigliamo caldamente i Then Comes Winter, sestesi come noi.
Qui un po’ di link per conoscerli:
www.facebook.com/naturalbornkillersband
www.facebook.com/SandflowerItaly
www.facebook.com/thencomeswinte.
9.Come seguirvi, contattarvi, scambiare pareri con voi.
Ci trovate su:
facebook: www.facebook.com/mataleonband
twitter: www.twitter.com/mataleonband
youtube: www.youtube.com/mataleonTV
soundclound: www.soundcloud.com/mataleonband.
10.La decima domanda, che mancava: “Fatevi una domanda e datevi una risposta”.
La domanda che vorremmo fare, non tanto a noi stessi ma agli amici lettori è la seguente:
D: Sei davvero pronto per qualcosa di nuovo?
R: A voi l’ardua risposta. Se siete pronti, i Mataleòn vi aspettano.
DORIANA TOZZI