1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.
Siamo tre teste che difficilmente sono in accordo tra di loro, ci scontriamo e creiamo la nostra musica. Siamo nati nella Sicilia orientale tra Catania e Siracusa ed abbiamo messo al mondo Ultimo piano senza ascensore, il nostro disco d’esordio, un album fatto in un periodo lungo, infatti è facile intuire questo tempo dilatato durante l’ascolto, poiché la musica stessa vive un suo percorso di crescita e di strade che deviano direzione. Siamo i Miqrà insomma.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?
Ovviamente sì, di noi come di tutto ciò che non si conosce ancora, adagiarsi sulle abitudini di ascolto rischia di essere pericoloso e portare all’assuefazione musicale. Un dramma! Crediamo che in questo disco ci sia la giusta dose di “ritorno al passato” con dei brani che esulano dalla logica delle strutture e sonorità tendenzialmente pop che ormai si sentono un po’ ovunque. Al tempo stesso ci sentiamo di dire che non è un disco “vintage”, infatti sulle parti elettriche abbiamo sperimentato molto.
3.Se voi foste una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al vostro sound?
Premettendo che vi consiglieremmo di spegnere il “navigatore” e di procedere alla cieca senza una direzione prefissata, ma se proprio delle coordinate si sente il bisogno, allora di certo si potrebbero inserire: Offlaga Disco Pax, Radiohead, Tom Waits, Massimo Volume e, perché no, gli Afterhours.
4.Il brano del vostro repertorio che preferite e perché questa scelta.
La scelta del “figlio preferito” è vigliacca per un “genitore”, però senza pensarci troppo la risposta è Delay, non a caso è stato estratto come primo singolo per anticipare l’uscita del disco, è il giusto mix tra gli elementi tipici del cantautorato (narrazione e suono dell’armonica) supportati da strumenti elettrici ed accenni di elettronica in loop che Gaetano Santagati e Mario Giuffrida hanno sapientemente curato. Potete ascoltarla qui: https://www.youtube.com/watch?v=lEpGhJLiGtY.
5.Il disco che vi ha cambiato la vita.
Questa domanda rischia di fare sciogliere la band dopo aver fatto a cazzotti per deciderne uno, sono tanti i dischi che ci hanno cambiato, e in alcuni casi salvato, la vita. Tre su tutti: Grace di Jeff Buckley, Anime salve di De André e Mellon Collie and the Infinite Sadness degli Smashing Pumpkins.
6.Il vostro live più bello e quello invece peggio organizzato.
In realtà coincidono ed è un live che risale a quasi quattro anni fa. Si suonava in un piccolo paesino della provincia di Catania, Castel di Iudica (paese d’origine di Giovanni) ed il luogo in cui doveva tenersi il live era un piccolo club che mai aveva organizzato spettacoli di musica dal vivo. Dopo il soundcheck sono iniziate le catastrofi: non avendo un posto dove cambiarci abbiamo dovuto utilizzare una “sala giochi” girovagando in mutande tra i videogame, i proprietari del club continuavano a chiamare la band con il nome sbagliato e ad un certo punto ci siamo persi Mario che, a pochi minuti dal live, continuava a non vedersi perché andando alla ricerca di cibo aveva forato la ruota della sua auto.
Una volta iniziato il concerto però è stato una goduria: il nostro pubblico di sempre ci aveva seguito ai confini del mondo in quel piccolo club ed è stato un live intimo in cui tutti conoscevano i brani e ci accompagnavano, è stato bello.
7.Il locale di musica dal vivo secondo voi ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove avete suonato o ascoltato concerti di altri.
Il Teatro Coppola di Catania è senza dubbio il posto più bello, una struttura recuperata da liberi cittadini e donata alla collettività che da anni continua a produrre e promuovere arte, con tutte le difficoltà del caso, proprio per questo abbiamo fortemente voluto presentare Ultimo piano senza ascensore in questo magnifico posto.
Per il resto non c’è un posto nello specifico che si può considerare sopravvalutato ma un po’ tutta la scena musicale siciliana risente della becera logica del “suoni se porti gente”, questo atteggiamento non premia le scommesse e non fa crescere i giovani musicisti.
8.Le tre migliori band emergenti della vostra regione.
Non ci pensiamo troppo per evitare uno stallo decisionale:
Veivecura: da anni sfornano musica stupenda, con un forte lato post-rock che varia però di disco in disco, tra l’altro rappresentano una delle migliori band live di tutto il panorama italiano.
https://www.youtube.com/watch?v=0i1Dzo58Drk
Carlo Barbagallo: oltre all’affetto che ci lega a lui per via del fatto che è stato il produttore artistico del nostro disco, Carlo è la genialità in musica con un genere musicale impossibile da individuare, proprio per questo facciamo il suo nome. Mai banale e sempre in evoluzione (dai lavori con i Suzanne’Silver a quelli da solista).
https://www.youtube.com/watch?v=cUTVfHQ67f0
Carmelo Amenta: è un cantautore unico nel suo genere, ottime idee di scrittura dei testi accompagnate da musiche ben fatte, abbiamo avuto la fortuna di sentire in anteprima qualcosa del suo prossimo disco e lo consigliamo pienamente.
https://www.youtube.com/watch?v=xTObBt7EP4Y
9.Come seguirvi, contattarvi, scambiare pareri con voi.
https://www.facebook.com/miqramusic/
https://www.youtube.com/channel/UC5YxLob97oOzB3CrRAOz7Xg
https://www.instagram.com/giovannitimpanaro/
10.La decima domanda, che mancava: “Fatevi una domanda e datevi una risposta”.
Il momento “Marzullo” è fantastico, andiamo con l’evergreen
D: Cosa vi aspettate da questo disco?
Solo per poter rispondere che:
R: …l’unica vera grande aspettativa che abbiamo è quella di suonare dal vivo, suonare tantissimo, ovunque. Il lavoro di registrazione e produzione di un disco è sempre lungo ed a tratti estenuante, quello che viene dopo però è la vera essenza della musica stessa: la musica dal vivo.
DORIANA TOZZI