1.Chi sei, da dove vieni e che musica proponi.
Ciao! Mi chiamo Pier Bernardi, vengo da Reggio Emilia e la mia musica è appassionata, sincera, e racconta quello che sono.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di te?
Ahahah, bella domanda! Credo proprio di sì perché mi propongo come compositore e c’è bisogno di autori audaci e forti, che sappiano tirare fuori le proprie emozioni e tradurle in musica senza bisogno delle parole per ascoltare più musica e meno chiacchiere. E sì perché la nostra terra è piena di bravissimi musicisti ed è giusto che ognuno possa musicalmente dire la sua sviluppando il proprio suono e il proprio stile musicale ed io spero di esserne solo un valido esempio.
3.Se tu fossi una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al tuo sound?
Be’ intanto complimenti per la domanda! Molto creativa! Dunque, non so risponderti con precisione ma se mettiamo nel navigatore il rock/crossover degli anni ‘90, Ennio Morricone, Wagner e gli altri grandi compositori del passato e del presente, Pastorius e Marcus Miller, Satoshi Tomie e i Radiohead direi che arriviamo in zona!
4.Il brano del tuo repertorio che preferisci e perché questa scelta.
Grace, il primo singolo estratto da Re-Birth. È il brano a cui sono più legato emotivamente. È nato in circostanze uniche ed ha avuto una sua vera e propria vita: io questa canzone l’ho scritta senza darle una forma ed è il risultato di un mix di bellissime coincidenze. È nata in una sera d’estate al mio rientro da un concerto. Ero tornato abbastanza presto e avevo ancora voglia di suonare. Entrato nel cortile di casa ho spento la macchina e ho tirato fuori il basso dalla custodia che avevo appoggiato al posto del passeggero.
Il basso era completamente scordato causa del viaggio da Faenza, dove suonavo quella sera, a Sant’Ilario d’Enza, dove vivo. Caso volle però che nell’essere scordato il basso si fosse accordato in una perfetta accordatura aperta di Re maggiore. Suonò subito bene al mio orecchio e in 10 minuti avevo già scritto gli armonici che introducono il brano. Presi foglio e penna e mi misi a suonare e a scrivere, dopo un’ora circa avevo il tema e almeno 5/6 variazioni.
La mattina dopo mi alzai, rilessi tutto e la risuonai, tagliai due movimenti ed avevo concluso. Suonava esattamente come desideravo.
Grace mi piaceva così tanto che spinsi perché fosse l’unico brano di solo basso senza band del disco. Anche il mio produttore era d’accordo ma… successe qualcosa. Poche settimane dopo aver concluso le registrazioni di Re-Birth tornai in studio con Giovanni Amighetti, Paolo Vinaccia, Roger Ludvigsen e David Rhodes per lavorare su un progetto che si chiama Fermi Paradox, commissionato al mio produttore (Giovanni Amighetti) direttamente dalla NASA americana. Al termine delle registrazioni avevamo ancora un po’ di tempo per stare in studio, perché avevamo finito prima del previsto. A quel punto Giovanni disse: “Pier, ma perché non proviamo a suonare Grace tutti insieme? Tu la suoni e loro ti seguono”. Accettai, facemmo due incisioni, 10 minuti totali di registrazione. La seconda take è la traccia numero 6 di Re-Birth senza editing né sovraincisioni, come poi tutto l’album. Il lavoro di edit è stato praticamente nullo proprio perché quello era uno degli obiettivi del disco: doveva suonare con i suoni dei musicisti quindi solo i nostri suoni e nessuna modifica.
Ecco i link per gustarvi Grace nel migliore dei modi:
link al video: https://www.youtube.com/watch?v=fz3_09JO5eo
link Spotify: https://play.spotify.com/album/5diLYPLtT9nNWCpSHp4A7f
link iTunes: https://itunes.apple.com/it/album/re-birth/id1201452058?app=music&ign-mpt=uo%3D4.
5.Il disco che ti ha cambiato la vita.
Uno è impossibile! Facciamo almeno quattro: Blood Sugar Sex Magik dei Red Hot Chili Peppers, Big Ones degli Aerosmith, La leggenda del pianista sull’oceano di Ennio Morricone e Black Market dei Weather Report.
6.Il tuo live più bello e quello invece peggio organizzato.
Tutti i live sono ossigeno per un musicista dal piccolo locale all’arena, da 10 persone a 40000, ed ognuno è a suo modo importante perché ti lascia sempre qualcosa da imparare. Il live più bello è stato forse il mio primo live da pro con i Rats nel loro Metafisico equivoco Tour all’Amigdala Theater di Milano: è stato il mio definitivo battesimo nella musica. Ero molto emozionato e ricordo che per tutto il concerto masticai con tenacia una gomma che mi aiutava a scaricare la tensione. Alla fine del live avevo quasi male alle mascelle per lo sforzo!
Il più brutto proprio non saprei, forse nei primi anni in cui suonavo con le prime band (quando avevo 16/17 anni) organizzazione e professionalità non erano parole molto in voga e i concerti venivano come venivano, di certo non erano grandi spettacoli. Però mi ricordo che una volta salì sul palco con noi Mara Redeghieri degli Üstmamò, che fu la madrina di quella serata e ci fece un sacco di complimenti, era stato uno sprone non da poco per noi giovanissima band. E in quel contest vincemmo anche un importante premio.
7.Il locale di musica dal vivo secondo te ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove hai suonato o ascoltato concerti di altri.
Il Vox di Nonantola l’ho sempre visto un poco sottovalutato nonostante ci abbiano suonato grandi artisti; soprattutto negli ultimi anni sembra tacere troppo. Al contrario è un locale splendido sia per il pubblico che per gli artisti, l’acustica e i suoni li ricordo ottimi.
Sopravvalutato, forse il Legend 54 di Milano ma solo per motivi tecnici, più che altro perché gli spazi, palco compreso, son organizzati strutturalmente in modo difficile da gestire, poco funzionali. Anche lì però sono passati bravissimi artisti ed è un locale di riferimento per un certo circuito di musica.
Nessuno me ne voglia…
8.Le tre migliori band emergenti della tua regione.
Tutti usciti con il loro primo lavoro:
Nicholas Merzi: cantautore rock di Modena con l’album Qualche Traccia.
Il Barone Lamberto: band indie/pop di Reggio Emilia e Modena con l’album Io e i bimbi sperduti.
Sezione H: rap di Reggio Emilia con l’album Come gli elefanti.
9.Come seguirti, contattarti, scambiare pareri con te.
Non c’è cosa più facile! Su Facebook la mia pagina ufficiale @pierbernardiofficial, il mio sito è: www.pierbernardi.com.
Per acquistare Re-Birth ecco il link per tutti i Digital Stores: https://lnk.to/Re-Birth
10.La decima domanda, che mancava: “Fatti una domanda e datti una risposta”.
Ahahah! È una delle interviste più divertenti che ho fatto! Dunque:
D: Ma Pier, perché suoni? Perché non fai un “lavoro come gli altri”?
R: Suono perché non posso farne a meno e perché non volevo fare un “lavoro come gli altri”.
Grazie ragazzi!
DORIANA TOZZI