1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.
Siamo un quartetto proveniente dalla scena grunge/punk della provincia di Rimini. La formazione iniziale prevedeva: Alessandro Tanda (voce e chitarra), Emilio Rossi (basso) e Riccardo Camagni (batteria), e successivamente si sono uniti alla band Gabriele Quieti (batteria) e Cristian Zampana (chitarra, cori). Il genere suonato è un punk rock con chiare influenze grunge e della musica anni ‘90.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?
Il panorama musicale italiano in questi anni si sta “specializzando” nello sfornare band che suonano il ribattezzato “indie italiano”, Direi che noi con questo filone non c’entriamo assolutamente niente, abbiamo un sound abbastanza violento e anche le tematiche da noi trattate sono di carattere sociale, proviamo con la nostra musica a puntare i riflettori su tutte le ingiustizie che affliggono la società contemporanea. Noi musicisti abbiamo la fortuna di poter usare uno strumento che arriva alle masse, volendo in pochissimo tempo. Sicuramente il panorama musicale italiano avrebbe bisogno di questo.
3.Se voi foste una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al vostro sound?
Gli artisti che ci rappresentano di più e quelli ai quali ci ispiriamo sono sicuramente i Nirvana ed i Ramones, ma anche i Clash e gli Stooges di Iggy Pop. Il nostro disco attinge a piene mani dai Nirvana come sound ed effetti, ai Clash come messaggio sociale ed ai Ramones per gli slogan dei testi.
4.Il brano del vostro repertorio che preferite e perché questa scelta.
Il brano che preferiamo del nostro disco è senza dubbio Violent, è stato il primo brano composto da questa formazione ed è sempre una grossa emozione suonarlo dal vivo. Potete ascoltarlo qui: https://open.spotify.com/track/3hJMQhq9mSdprWxmFgs2LS.
5.Il disco che vi ha cambiato la vita.
Il disco che ci ha cambiato decisamente la vita è senza dubbio Nevermind dei Nirvana; da quel giorno niente è stato più lo stesso: quei suoni così decisi e la voce di Kurt Cobain non li scorderemo mai.
6.Il vostro live più bello e quello invece peggio organizzato.
Il live più bello per noi è sempre l’ultimo, nel bene e nel male cerchiamo sempre di dare il meglio di noi stessi per le persone che ci vengono a vedere. Ovviamente ci sono dei live dove l’organizzazione alcune volte non è eccellente, ma per noi suonare dal vivo è sempre una bellissima opportunità e non abbiamo da fare critiche su questo o quel locale.
7.Il locale di musica dal vivo secondo voi ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove avete suonato o ascoltato concerti di altri.
In questo caso possiamo raccontare di un locale al quale abbiamo ambito di suonare per tanto tempo ma una volta decisa la serata siamo rimasti delusi dall’organizzazione e dalla strumentazione obsoleta. Non facciamo nomi ma è comunque un locale della nostra zona.
8.Le tre migliori band emergenti della vostra regione.
Nella nostra regione ci sono veramente tante band che andrebbero nominate. Nella provincia di Rimini (la nostra) per noi le tre migliori sono:
Honey (punkrock/hc): https://youtu.be/AWKKTKboJBg
Vox Kernel (rock/emo): https://youtu.be/jqLQUmT3V8o
Komatzu (stoner): https://komatzu.bandcamp.com/releases.
9.Come seguirvi, contattarvi, scambiare pareri con voi.
Ovviamente siamo attivi su Facebook e Instagram. Potete ascoltare ed acquistare il nostro disco su tutti i digital store e se volete proporci delle date potete contattare il nostro ufficio stampa: management@lasuburbana.it.
10.La decima domanda, che mancava: “Fatevi una domanda e datevi una risposta”.
D: Cosa vorresti dire ai gestori dei locali che accettano solo cover band?
R: Vorrei dire loro di aver coraggio e lasciare spazio alle band con repertorio di inediti, i gestori di locali sono alla base della catena musicale. Tutto parte dai locali: se non lasciano spazio alla musica inedita ma solo a cover band i giovani ed i musicisti saranno costretti a snaturarsi, e questo per uno che fa musica è l’inizio della fine.
DORIANA TOZZI