1.Chi sei, da dove vieni e che musica proponi.
Molto difficile da dire in due parole: faccio prima a condividere il link Wikipedia: http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Roberto_Tiranti.
L’album solista, Sapere Aspettare, è fondamentalmente il sunto di ventisei anni di esperienze musicali.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di te?
Parte del panorama musicale italiano sa chi sono grazie a New Trolls e Labyrinth, ad ogni modo non credo che ci sia bisogno di me, non è questo il motivo che mi ha spinto a fare da solo dopo tanti anni. Se ci sarà bisogno di me lo scopriremo strada facendo, nel frattempo procedo per la mia strada.
3.Se tu fossi una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al tuo sound?
Di certo si parte dal rock e dal prog anni settanta, sia italiano che straniero, passando per strade blues attraverso però la musica vocale rinascimentale e molti importanti cantautori italiani.
4.Il brano del tuo repertorio che preferisci e perché questa scelta.
Ve ne lascio due: uno in inglese, dal titolo I Remember, ed uno in italiano intitolato Conta Fino A Tre: https://www.youtube.com/watch?v=_x-V8BO-irw – https://www.youtube.com/watch?v=cmfWUpu3a0Y.
Il primo parla dei miei affetti, delle persone a cui appartengo attraverso immagini suggestive che mi riportano all’infanzia.
Il secondo, invece è il primo singolo estratto da Sapere Aspettare, ed è un brano “leggero” senza pretese, con due accordi (tre nel ritornello).
5.Il disco che ti ha cambiato la vita.
Ce ne sono diversi. Direi Brother To Brother di Gino Vannelli, A Night At The Opera dei Queen, e negli ultimi dieci anni direi Deadwing dei Porcupine Tree.
6.Il tuo live più bello e quello invece peggio organizzato.
Peggiore: anche qui dovrei fare una lista nutrita a partire da un concerto assurdo a Città del Messico coi Labyrinth (palco improbabile fatto di lamiere saldate fra loro tanto instabili quanto pericolose, nessuna messa a terra per la corrente… un incubo!).
Migliore: Wacken Open Air sempre coi Labyrinth, con 1km quadrato di palco, tra l’altro un palco incredibile, impianto e suoni da sogno di fronte a circa ventimila persone.
7.Il locale di musica dal vivo secondo te ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove hai suonato o ascoltato concerti di altri.
In Italia spesso ci sono gestori che si fregiano di avere il locale “culto”, quello figo davvero, dove si respira il rock, e che poi nella realtà sono fogne a cielo aperto con impianti fatiscenti, pessimo suono, spazi insufficienti e paghe ridicole… Non faccio nomi, non mi piace oltretutto non mi succederà di suonare ancora in quei posti, ma trovo sbagliato puntare il dito.
Un locale totalmente sottovalutato era il Muddy Waters nell’entroterra ligure, locale in cui ho suonato moltissime volte anche con Stef Burns, Ken Hensley ed altre situazioni di assoluto pregio. Ma purtroppo il locale, dopo anni di fatica, ha definitivamente chiuso ed è un peccato; d’altra parte spesso è la gente che determina la vita dei club ed ultimamente l’educazione all’ascolto latita.
8.Le tre migliori band emergenti della tua regione.
Promenade (prog), davvero eccezionali: https://www.facebook.com/pages/Promenade/112931495433989?fref=ts
Burning Phoenix, giovani molto promettenti: https://www.facebook.com/BurningPhoenixBand?fref=ts
Cardiophonic (rock), eccellenti nel sound e nella scrittura dei brani.
9.Come seguirti, contattarti, scambiare pareri con te.
Basta cercare “Roberto Tiranti solo artist” su FB.
10.La decima domanda, che mancava: “Fatti una domanda e datti una risposta”.
D: Siamo pronti a cambiare qualcosa o attendiamo staticamente che lo facciano altri per noi?
R: Non siamo ancora pronti ma dobbiamo fare in fretta a renderci conto che occorre rimboccarsi le maniche.
DORIANA TOZZI