1.Chi sei, da dove vieni e che musica proponi.
Sono Sintoh dalla Romagna e propongo IT Pop.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di te?
Sicuramente sì, senza alcun dubbio. Il motivo è semplice e lampante ascoltando le canzoni: c’erano “cose” che andavano dette e suonate.
3.Se tu fossi una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al tuo sound?
Questa è proprio una bella domanda! Nel senso che è bella davvero! In realtà non ho un sound circoscritto. È stata una scelta fatta con Lorenzo Sebastiani (produttore ed arrangiatore di Ciao sono ciao). Potrei citare artisti a livello stilistico, testuale, melodico e armonico ma per quanto riguarda le sonorità ci siamo imposti di fare qualcosa di nuovo nell’indie-pop.
4.Il brano del tuo repertorio che preferisci e perché questa scelta.
Amo ciò che faccio e sceglierne uno è un po’ come chiedere alla mamma quale sia tra i suoi figli quello preferito. Senza far dispetto agli altri brani direi Caronte. Parla di lavoro che non c’è. Sembra banale e quando lo fanno gli artisti diventa oggetto di schieramento politico o motivo di scherno. Includere questo brano nel disco è stata una scelta coraggiosa. Il riff di chitarra lo ribadisce. Qui dentro sento la mia voglia di fare e senza saperlo stavo parlando anche per i miei amici ed altri coetanei. C’è anche tanta incertezza ma saperla trasformare in sorrisi e in pomeriggi estivi con la chitarra non l’ho sentito fare da molti. Ascoltate qui: https://open.spotify.com/track/0IRJtXmc9auewPB19NiBsy?si=AF_8iqcXQu6r2X39aJRjuw.
5.Il disco che ti ha cambiato la vita.
Rubber Soul dei Beatles insieme a Enema Of The State dei Blink182.
6.Il tuo live più bello e quello invece peggio organizzato.
Il live più bello è anche quello peggio organizzato, tanto che sono salito sul palco in quell’occasione con la maglietta della salute! A un certo punto un furbo dell’ultima ora, già noto per insultare me e la band con cui suonavo, si è palesato sotto al palco dopo numerosi messaggi discriminatori sul web. Terminata la sua lunga striscia di parole non appartenenti alla buona educazione, ha fatto sì che la mia mano, molto democraticamente, con ancora il plettro fra le dita, abbia incontrato il suo naso procurando fuoriuscita di emoglobina… Ma è stato bello. La musica connette anche animi impensabili!
7.Il locale di musica dal vivo secondo te ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove hai suonato o ascoltato concerti di altri.
Sottovalutato: Bradipop. È a Rimini. Molti della scena indie ci suonano ma il pubblico è più concentrato nel tunz tunz collettivo da riviera romagnola.
Uno eccessivamente valutato non credo possa esistere in un momento di bisogno di musica dal vivo così forte come in questo periodo storico. Siamo nel Rinascimento della musica pop italiana! Quindi ogni locale fa bene il proprio lavoro.
8.Le tre migliori band emergenti della tua regione.
Oddio, non seguo in realtà. Se intendiamo la Romagna, qui non esiste una scena musicale. Esiste Radio Deejay a Riccione d’estate! Se invece parliamo di Emilia-Romagna, sono tanti quelli degni di nota. Senza considerare me mi verrebbe da dire Lo Stato Sociale ma dopo Sanremo direi che sono emersi più che bene! Altri non me ne vengono in mente…
Ah sì, uno bravino che emerge da due decenni è un certo Cesare di Bologna… 😛
9.Come seguirti, contattarti, scambiare pareri con te.
Semplice! Questi sono i link per seguirmi, vedermi, guardarmi sia fermo in foto che in movimento in un video! Incredibile eh?
https://open.spotify.com/album/7teUnPHj4smDYBSgMDJBGm
https://www.facebook.com/Sintohofficial/
https://www.instagram.com/sintohsono/
10.La decima domanda, che mancava: “Fatti una domanda e datti una risposta”.
D: Cosa manca alla musica in Italia?
R: Una degna produzione musicale. È un discorso ampio, legato anche alla sfera economica, ma questo sta portando ad un drastico calo delle idee artistiche e delle intenzioni musicali. Abbiamo performer, musicisti e songwriter di alto livello ma manca la musica stessa. Basti pensare all’indie made in UK e al nostro indie. È una questione culturale, non parlo espressamente di arrangiamenti. C’è un abisso a livello di produzione.
DORIANA TOZZI