1.Chi siete, da dove venite e che musica proponete.
Noi siamo i SupErba! Veniamo da Vicenza e la nostra musica è una miscela rock, pop con influenze elettroniche.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di voi?
Il panorama musicale italiano ha un gran bisogno di rock band e soprattutto di front women con le palle!
3.Se voi foste una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al vostro sound?
La maggior parte di noi è figlia degli anni 80 quindi sono naturali certe influenze ma il pubblico ci paragona spesso ai vecchi Prozac+ degli anni 90.
4.Il brano del vostro repertorio che preferite e perché questa scelta.
Anestesia è sicuramente il brano che preferiamo perché arriva dritta a chi l’ascolta con un testo semplice e un ritornello che rimane testa. È ispirata all’incapacità di provare soddisfazione e appagamento per questa vita che spesso ci riempie di così tanti stimoli fino a farci diventare apatici.
Noi ci siamo divertiti tantissimo a girare il video, che trovate qui: https://youtu.be/5pMu80FwWGY
5.Il disco che vi ha cambiato la vita.
Ognuno è stato segnato personalmente da un disco diverso ma quello che ha cambiato sicuramente la vita di noi quattro nello stesso momento è stato il nostro primo LP, Looking for… supErba, del 2006; il disco è stato interamente sponsorizzato dai canapai italiani che hanno sostenuto la nostra musica dopo che noi stessi abbiamo avuto qualche problema con la legge per coltivazione di canapa indiana.
6.Il vostro live più bello e quello invece peggio organizzato.
Tutti i concerti avrebbero aneddoti da raccontare e nessuno meriterebbe un pollice basso perché anche quando ci sono tre persone sotto il palco a cantare le tue canzoni ne è valsa sempre la pena!
Uno dei live più belli potrebbe essere quello a Suzzara (MN), in occasione di un concorso una decina di anni fa che ci ha visto conquistare il primo posto fra tante band emergenti: abbiamo conosciuto tantissime persone interessanti e fatto amicizia con diversi musicisti.
Per partecipare alla finale ci hanno ospitato in un hotel del posto praticamente tutto per noi e ci siamo divertiti come dei bambini per tutta la notte!
7.Il locale di musica dal vivo secondo voi ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove avete suonato o ascoltato concerti di altri.
Di locali che propongono musica dal vivo, soprattutto per gruppi inediti, ce ne sono sempre troppo pochi. Nella nostra zona almeno! Senza togliere niente a nessuno diciamo solo che Vicenza si sveglia durante l’estate quando finalmente arrivano le feste rock e i gruppi giovanili di diversi quartieri organizzano dei festival di musica, arte e spettacolo anche per gli emergenti.
Noi quest’anno abbiamo avuto il piacere di suonare allo Spio Rock Festival.
8.Le tre migliori band emergenti della vostra regione.
Il Veneto in realtà è un vivaio di artisti capaci ed eclettici. Restando nella nostra zona potremmo nominare i Colla (https://www.youtube.com/watch?v=EuHSQ-Qgw5M), gli Odd-Rey (https://www.youtube.com/user/oddreymusic), gli Yoop (https://www.youtube.com/channel/UCaR_szv5XD6zXKQyX001y3g). Ma se volessimo restare in casa Alka Record Label non possiamo non menzionare l’alternative rock dei Virgo (https://www.youtube.com/watch?v=qr83R3mEIpg&feature=youtu.be) l’indie degli Zagreb (https://youtu.be/BVJHnFmTYHQ)… e poi ovviamente i supErba! (https://www.youtube.com/watch?v=sLxEELp9iWU).
9.Come seguirvi, contattarvi, scambiare pareri con voi.
Potete seguire i SupErba su:
facebook: https://www.facebook.com/superbatheband/
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twitter: https://twitter.com/superbatheband
youtube: https://www.youtube.com/channel/UCwQjBUyZfRZSPZS1A2VwT0g?view_as=subscriber
sito ufficiale: www.superba.info e mail suxbainfo@gmail.com
sito Alka Record Label: https://www.alkarecordlabel.com/
10.La decima domanda, che mancava: “Fatevi una domanda e datevi una risposta”.
D: Perché Non Seguo La Cura?
R: Forse è perché noi per primi non ci siamo mai sentiti del tutto normali ma nonostante ciò a nostro agio nel nostro disagio che questo nuovo album esordisce con una chiara e semplice presa di posizione: “Non seguo la cura”! Ci siamo chiesti: ma la follia è una cosa davvero negativa? Seguire i propri istinti senza reprimerli, nuotare contro corrente, essere noi stessi e non preoccuparci del resto… quanto potrebbe essere rischioso? E se invece la follia fosse la via d’uscita? La soluzione a quanto di razionale ci circonda? Quanto più si cerca di vivere secondo gli schemi, secondo le regole, tanto più l’identità si perde, si mescola alla massa e la mente si aliena. Ecco perché la follia per noi non è affatto una questione patologica ma è la massima forma di libertà e per tanto la nostra musica così ricca di influenze e allo stesso tempo così diversa da tutto il resto… non segue la cura!
DORIANA TOZZI