1.Chi sei, da dove vieni e che musica proponi.
Ciao! Sono Veddasca, cantautore/musicista cresciuto sulle sponde dal lago maggiore e tornato in Italia dopo diversi anni all’estero. Da qualche mese ho pubblicato il mio primo album, Idrosfera.
2.Il panorama musicale italiano aveva bisogno di te?
Sono qui perché negli ultimi anni ho sentito il bisogno di scrivere queste canzoni e dare vita ad un progetto musicale che le supportasse. Non volevo avere rimorsi in futuro.
3.Se tu fossi una meta da raggiungere con il “navigatore musicale”, quali coordinate di artisti del passato o del presente dovremmo impostare, come strada da percorrere per arrivare al tuo sound?
La tratta principale sarebbe in autostrada ascoltando i cantautori italiani degli anni 80-90 come Franco Battiato e Rino Gaetano. Poi un’uscita dal casello con la dance degli Eiffel 65 per continuare in superstrada con l’indiepop di Gazzelle e Calcutta. All’ultimo semaforo si aspetta con Trevor Hall, poi a pochi metri si arriva a destinazione.
4.Il brano del tuo repertorio che preferisci e perché questa scelta.
È difficile rispondere perché tutti e otto i brani dell’album sono i miei preferiti, uno per uno motivo uno per un altro. Infatti li considero tutti come dei singoli con una loro vita a sé stante. Però posso dire che Ritorni di Domenica è stato l’inizio di questo viaggio di scrittura e composizione. È il brano che racchiude un po’ tutti gli elementi, i temi e le declinazioni musicali dell’album.
5.Il disco che ti ha cambiato la vita.
Chapter of The Forest di Trevor Hall. Ero ad Amsterdam da un amico e la mattina mentre preparavamo la colazione lo metteva sempre. Ha qualcosa di magico, mi trasmette delle sensazioni positive e di calma naturale. Ha fatto accendere in me il fuoco necessario a buttarmi e creare la mia musica.
6.Il tuo live più bello e quello invece peggio organizzato.
In questi primi mesi ho trovato sempre organizzatori e tecnici professionisti super disponibili. In particolare il live più bello è stato all’Hometown Festival di Luino. Questo perché ho suonato a “casa” con tanti amici nel pubblico, c’era un’atmosfera incredibile. Sullo sfondo le montagne e il lago. Non potevo chiedere di più.
7.Il locale di musica dal vivo secondo te ancora troppo sottovalutato e, al contrario, quello eccessivamente valutato tra quelli dove hai suonato o ascoltato concerti di altri.
Sottovalutato è il Bobino di Milano, un nuovo locale nuovo che si trova in una vecchia stazione dei treni che hanno ristrutturato. Davvero bello!
Sopravvalutato ve lo dirò quando sarò vecchio e non suonerò più.
8.Le tre migliori band emergenti della tua regione.
Blowy: https://open.spotify.com/artist/5ng9vFcSMCuRO5kaU2seTb?si=Sb5ghhVWRJmYSwSYCTH9Yw
Gospel: https://open.spotify.com/artist/4OwXn8ArTM3P2Z5x7gw8lu?si=SZoavcL0SNGuk6mDgbM6aQ
Sandro Mai: https://open.spotify.com/artist/6c5YuUVTt0prmkOQ3ZCfwM?si=yhuPHJdmQjqoGPNmcCLAZQ
9.Come seguirti, contattarti, scambiare pareri con te.
Trovate tutto a questo link: https://linktr.ee/veddasca
10.La decima domanda, che mancava: “Fatti una domanda e datti una risposta”.
D: Cosa racconta il tuo primo album?
R: Quando ho scritto l’album ci tenevo ad includere un tema in particolare, la responsabilità umana nel proteggere la bellezza della natura. Così ogni canzone è stato un esperimento in cui ho provato a legare in modo equilibrato questo tema con tutto il resto. Come le storie, i viaggi, le partenze all’avventura e i ritorni, gli stati d’animo di quando si vuole uscire il più velocemente possibile da un periodo buio.
DORIANA TOZZI