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Visti, rivisti, da rivedere – Elling

ellinglocandinaFilm leggero e soave, ma profondo e intenso allo stesso tempo, Elling, nominato agli Oscar come miglior film straniero nel 2002 e diretto dal regista norvegese Petter Næss, merita di essere recuperato, perché porta a riflettere con garbo e ironia su temi sempre attuali e suggestivi come l’emarginazione sociale, la solitudine e l’anticonvenzionalità usata come arma per non soccombere ad una società schiacciante e opprimente.

I protagonisti di questo racconto – che ha dei contorni divertenti e al tempo stesso toccanti – sono Elling (da cui il titolo) e Kjell, diventati amici all’interno dell’istituto psichiatrico in cui si sono conosciuti e incaricati di assisistersi a vicenda una volta usciti, con l’intento di dimostrare di saper badare a loro stessi e di potersi reinserire nel tessuto sociale.

Ovviamente ci saranno una serie di peripezie che vanno dal ridicolo all’assurdo e anche dei momenti di grande commozione, senza mai sfiorare però il patetismo, in una storia che risulta essere a conti fatti prima di tutto un suggestivo ritratto di vita e amicizia e, in seconda istanza, di senso di rivalsa e autoaffermazione, senza scadere in pedagogismi o facili qualunquismi nel condannare la società che non capisce e che non accetta il diverso.

E nel rapporto tra queste due diverse personalità, rapporto pennellato con tinte di tenerezza soave, risiede un racconto universale in cui l’importanza degli affetti, ma anche delle passioni e degli interessi, assume un’importanza vitale. Infatti, il loro è un percorso edificante e coinvolgente, proprio perché viaggia su due binari: quello della comunione di dolori, difficoltà, ma anche rivelazioni e sorprese e quello dell’individualità e della scoperta di sé.

Elling, dunque, non è solo la storia di un’amicizia e del reinserimento sociale di due soggetti “borderline”, ma è anche una storia di formazione che trova due sbocchi diversi: in uno la gioia si manifesterà attraverso l’arte e la poesia, nell’altro tramite l’amore nei confronti di una donna.

Con questo film, quindi, ci si emoziona spesso e ci si diverte, soprattutto quando abbiamo a che fare con le varie attività quotidiane che i due devono imprare a svolgere autonomamente per dimostrare di essere in grado di vivere fuori dall’istituto psichiatrico (e tra le varie attività in questione, persino parlare al telefono si rivelerà decisamente difficile).

Così come l’auto che cercano di sistemare a tutti i costi, anche la vita di Elling e Kjell ha bisogno di una spinta per rimettersi in moto e, soprattutto, ritornare su strada per intraprendere un viaggio diretto verso la consapevolezza di sé e della bellezza del mondo.

ALESSANDRA CAVISI

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